Aveva 25 anni Rafiki, lo splendido esemplare di gorilla di montagna che è stato trucidato in Uganda da una banda di bracconieri a caccia di merce per il mercato nero: ora rischiano l'ergastolo per aver violato la norma di legge che prevede la tutela degli animali selvatici in via d'estinzione.

La morte del gorilla e gli arresti

Una morte atroce [VIDEO] quella di Rafiki, il gorilla amico dell'uomo che viveva con un piccolo branco di suoi simili di cui ne era a capo sulle montagne del Parco naturale Bwindi, ucciso per mano degli uomini, quelli che lui considerava amici.

I responsabili del brutale omicidio sono stati subito individuati dalla polizia ugandese e sottoposti a interrogatorio: ora i quattro uomini arrestati per bracconaggio rischiano l'ergastolo oppure il pagamento di un'ammenda salata (fino a 5,4 milioni di dollari) somma che comunque non riporterà alla vita il gigante buono.

Dalle indagini post mortem si è risaliti alla ricostruzione degli ultimi istanti di vita del noto gorilla delineati dalla modalità del suo omicidio: Rafiki è stato trafitto da un oggetto appuntito che gli ha attraversato il corpo dall'addome fino a raggiungere il cuore, così come riportato sulla pagina Facebook dell'Uganda Wildlife Authority (Uwa).

Uno degli imputati ha dichiarato "di aver ucciso l'animale per autodifesa", rapportando la tesi che sarebbe stato attaccato dal gorilla mentre lui e il resto della comitiva erano nel parco a caccia di selvaggina selvatica, tesi smentita dagli oggetti ritrovati dagli agenti in suo possesso: corde, fili e lance.

L'Uganda piange Rafiki

La perdita dell'animale, un gorilla maschio di una rara specie, lascia senza guida un gruppo di altri 17 primati rimasti ora senza un leader nel grande parco naturale ugandese, meta turistica molto frequentata.

"Il gruppo non ha un leadership e il capo branco potrebbe essere sostituito da un gorilla selvaggio", ha dichiarato Bashir Hangi, membro della Uwa spiegando che questo potrebbe allontanare i gorilla dalla presenza umana a cui loro erano abituati.

Le conseguenze del grave gesto ora potrebbero influire gravemente sull'economia del Paese che riversa in buona parte i suoi introiti proprio dai gorilla di montagna che attirano ogni anno milioni di visitatori.

"Un duro colpo la morte del gorilla", così come è definita dalla Wildlife Authority che ha sottolineato che di questa specie ne restano sempre meno: la metà della popolazione mondiale circa 400 esemplari, vive proprio in Uganda.

Il Parco naturale Bwindi ora ne ha perso un altro, Rafiki morto per mano di quattro cacciatori che hanno infierito su di lui senza pietà fuorviando non solo le regole stabilite dalle norme istituzionali, ma anche quelle che toccano i sentimenti umani.