Un casco, un paio di guanti e una tuta, tutti appartenuti ad Ayrton Senna, campione di Formula 1, morto in un drammatico incidente in pista il 1° maggio 1994 a Imola, durante il Gran Premio di San Marino. È solo una piccola parte delle centinaia di cimeli del celebre pilota, che sono stati rubati lo scorso 11 luglio in un’abitazione privata di Isola d’Asti. Nelle scorse ore i carabinieri di Canelli e di Castagnole delle Lanze hanno arrestato i presunti responsabili del furto. Si tratta di due personaggi già noti alle forze dell’ordine, visti i loro precedenti penali: D.

R. e D. M., rispettivamente di 32 e 31 anni. Secondo i militari dell’Arma, la coppia di malviventi si sarebbe introdotta nell’appartamento di Sergio Pregno, grande appassionato di Senna: i due, una volta entrati nella seconda casa, che non è abitata per gran parte dell’anno, si sarebbero fortuitamente imbattuti nella collezione, che ha un valore stimato di circa 300mila euro, portandola via poco alla volta.

La collezione dei cimeli di Ayrton Senna

La collezione è formata da tute di gara, cappellini, felpe, caschi e tanti altri gadget appartenuti a Senna, che il proprietario era solito prestare per mostre ed eventi internazionali, anche a scopo benefico. Una delle ultime esposizioni si era tenuta proprio ad Asti nel 2019.

Il furto dei cimeli è stato tenuto nascosto per diversi giorni, in modo da consentire ai carabinieri di svolgere le indagini nel massimo riserbo. Il tenente colonnello Pierantonio Breda, comandante provinciale dei militari di Asti, ha sottolineato come l’inchiesta sia stata svolta in collaborazione con il vicinato del collezionista, che era a conoscenza del colpo: non appena qualcuno ha notato uno strano movimento intorno all’abitazione teatro del furto, subito ha segnalato alle forze dell’ordine la presenza di un’auto sospetta.

Infatti i ladri sono tornati più di una volta in quella casa vuota, per svaligiarla in momenti diversi.

L’operazione che ha portato al recupero dei cimeli di Senna

Quindi – durante l’ultima visita all’abitazione del collezionista – i due malviventi, che erano già pedinati da qualche tempo, si sono imbattuti in una pattuglia dei carabinieri che li ha fermati per un controllo.

A bordo della loro Peugeot 206 rossa c’erano alcuni degli oggetti rubati, oltre agli arnesi comunemente utilizzati dai “topi d’appartamento”. In un secondo momento i militari dell’Arma hanno trovato buona parte della refurtiva scomparsa nella residenza di uno dei due sospettati. Adesso gli inquirenti vogliono scoprire se i ladri abbiano agito su commissione, anche se tutte le tracce lasciate farebbero pensare a un furto occasionale, durante il quale i due si sarebbero imbattuti in quell’inaspettato bottino. Infatti nei loro smartphone gli investigatori hanno trovato una chat su cui avevano postato le immagini dell’intera collezione di Senna per ottenere una valutazione economica da qualche esperto e poter piazzare i pezzi nel mercato nero.

La reazione dell’Istituto Ayrton Senna

Anche l’Istituto Ayrton Senna, che opera in Brasile per supportare i bambini meno fortunati, ha voluto commentare in una nota quanto accaduto. L’ente ha pubblicamente ringraziato i carabinieri per aver individuato gli autori del furto e recuperato gran parte della collezione: tutti quegli oggetti erano stati esposti in Europa negli ultimi anni per celebrare il campione e raccogliere fondi per beneficenza a nome dell’Istituto.

Infine è stato diffuso un elenco dei pezzi ancora mancanti, che potrebbero apparire in qualche asta online: i carabinieri continuano a monitorare il mercato per rintracciare tutti i cimeli di Senna ancora mancanti. A tal riguardo le forze dell’ordine invitano tutti coloro che dovessero imbattersi in annunci di vendita, relativi a oggetti appartenuti al pilota di Formula 1, di segnalarlo subito al 112.