Un'invasione di cavallette sta mettendo in ginocchio la Sardegna. Da maggio, gli insetti distruggono raccolti e pascoli, costringendo molti comuni a chiedere lo stato di calamità a causa degli ingenti danni economici subiti. I sindaci e le associazioni hanno chiesto alla regione di intervenire a favore della prevenzione del fenomeno per i prossimi anni.
Invasione di cavallette: chiesto lo stato di calamità in Sardegna
Le cavallette hanno invaso la Sardegna centrale, provocando danni irreversibili alle colture di diversi centri, soprattutto nel nuorese.
Secondo la Banca Mondiale si tratta della più massiccia manifestazione di questo fenomeno da 70 anni ad oggi, a livello globale. L'invasione è partita da maggio scorso nella zona circoscritta tra i comuni di Ottana, Orani e Bolotana a causa della schiusa delle uova dell'autunno precedente. Le locuste, hanno iniziato a diffondersi sul territorio con le temperature primaverili, distruggendo campi di grano, foraggi, avena e mais di almeno duecento aziende agricole. Purtroppo a questo tipo di invasioni non c'è rimedio, una volta che sono partite. Alla regione sono stati chiesti indennizzi per risolvere almeno in parte gli ingenti danni economici subiti dalle aziende. I sindaci dei territori hanno proposto diverse soluzioni per prevenire il fenomeno, durante una riunione con l'Assessorato all'Agricoltura.
Soluzioni per prevenire il fenomeno dell'invasione delle locuste
Uno dei possibili interventi richiesti da parte dei sindaci consiste nello stanziamento di fondi destinati all'aratura del terreno in autunno. In questo modo, le uova destinate a schiudersi nella successiva primavera verrebbero distrutte. Un'altra speranza per arginare il problema potrebbe essere nei predatori naturali, come gli uccelli che potrebbero essere d'aiuto a contenere le popolazioni delle cavallette.
Gli agricoltori e il primo cittadini sono stati delusi nelle loro aspettative, tanto che quest'anno l'invasione si è ripetuta in maniera peggiore degli anni scorsi. Gli ortotteri provengono dai territori dell'Africa e del Medio Oriente e negli ultimi anni hanno trovato in Sardegna un clima particolarmente favorevole alla riproduzione.
Il clima secco ha favorito la riproduzione delle cavallette
Come ha evidenziato Coldiretti, l'ultimo semestre nel nuorese è stato il più caldo dal 1800. Ci sono stati danni per milioni di euro e adesso molti sindaci hanno chiesto lo stato di calamità naturale. Intanto, Ambrogio Giuso, presidente del Consorzio di Bonifica, ha sottolineato a gran voce la necessità di adottare delle misure preventive sin da subito. "Chiediamo l'istituzione immediata di una cabina di regia", ha affermato Giuso rivolgendosi alla Regione.