Sarebbe iniziato il lento risveglio per Alex Zanardi. L'atleta paralimpico è ricoverato dal 19 giugno all'ospedale Le Scotte di Siena a seguito del terribile incidente con la sua handbike. ''In riferimento alle condizioni cliniche di Alex Zanardi, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Aou Senese, è stata avviata la progressiva riduzione della sedo-analgesia'', si legge in un comunicato della direzione sanitaria. Secondo i medici saranno necessari alcuni giorni per le successive valutazioni e per poter proseguire il percorso riabilitativo sul paziente.

Nel frattempo i parametri dell'atleta rimangono stabili dal punto di vista cardio-respiratorio, ma ancora molto grave risulta il quadro neurologico. Per tale motivo, la prognosi rimane ancora riservata. In accordo con la famiglia, ulteriori comunicati e aggiornamenti verranno rilasciati nella prossima settimana dai medici, che tengono in cura Alex.

Il lento risveglio dopo 3 interventi

Il risveglio di Alex è indispensabile affinché i medici possano valutare le condizioni del cervello del campione. In questo mese di degenza, Alex è stato operato tre volte: due di queste hanno interessato il cervello, una invece la ricostruzione del volto completamente sfigurato. Il 6 luglio, a 17 giorni dal terribile impatto, l'equipe di medici ha deciso di effettuare una ricostruzione cranio-facciale per stabilizzare le zone duramente colpite dal trauma.

L'operazione, durata cinque ore, è andata a buon fine nonostante la sua complessità. Questo particolare intervento, infatti, ha richiesto una programmazione accurata che si è avvalsa della tecnologia computerizzata ed immagini digitali tridimensionali.

Continuano le indagini sulle cause dell'incidente

Nel frattempo gli inquirenti continuano le indagini sulle possibili cause che hanno portato Zanardi a scontrarsi contro il camion. Ad essere analizzati rimangono due elementi: l'asfalto, forse non in perfette in condizioni e la handbike del campione. La sua bici potrebbe avere avuto un problema tecnico, oppure la velocità di percorrenza era troppo elevata o c'è stata una frenata improvvisa. E' stata esclusa, invece, l'ipotesi che l'atleta fosse al telefono al momento dell'impatto.

A confermarlo, l'analisi di alcuni video amatoriali. Intanto la moglie, il figlio Niccolò e tutti gli atleti, si stringono attorno a lui, con la speranza che si possa salvare ogni giorno che passa. Sarebbe il secondo miracolo della sua vita. Il primo avvenne 19 anni fa, nel settembre del 2001, quando, sul circuito tedesco del Lausitzring, perse entrambe le gambe in un incidente automobilistico.