A Olginate, piccolo comune in provincia di Lecco, i residenti sono increduli. Un uomo, ha aperto il fuoco contro i fratelli Salvatore e Alfredo D.F. (rispettivamente di 47 e 50 anni) uccidendo il primo. Come riportato dalle pagine di Cronaca Nera de Il Giorno, sembra che l'autore abbia sparato per vendicare il figlio 25enne. Il presunto killer è ancora in fuga.

La sparatoria in pieno giorno

La sparatoria è avvenuta nel primo pomeriggio di ieri, domenica 13 settembre, tra via Albegno e via del Crotto, proprio di fronte al convento di Santa Maria la Vite e a ridosso della ex Statale 36.

L'autore del gesto, dopo aver dato appuntamento in strada a Salvatore D. F. originario di Belcastro, in provincia di Catanzaro, lo ha raggiunto e freddato. Stando a quanto riportato da Il Giorno i poliziotti starebbero cercando un uomo di circa 48 anni.

Secondo quanto ricostruito, l'uomo, avrebbe mirato alla testa (come in un'esecuzione) e, da distanza ravvicinata, ha esploso sei colpi da una piccola semiautomatica di calibro ridotto. Per Salvatore, carpentiere con un passato da autotrasportatore, non c'è stato nulla da fare: è deceduto in pochi istanti, ancora prima dell'arrivo dei soccorsi (prontamente allertati). Nell'agguato mortale è stato coinvolto anche il fratello maggiore della vittima, Alfredo, che si trovava con lui.

Trasportato in ospedale, a Varese, in gravi condizioni, al momento si trova ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione. Appena le sue condizioni lo permetteranno sarà ascoltato dagli inquirenti.

Il figlio del killer era appena stato picchiato

Dopo aver sparato contro i due fratelli, l'uomo, si è dato alla fuga, sembra a bordo di una motocicletta, ed ora è ricercato in tutta la Lombardia.

Gli investigatori, coordinati dal tenente colonnello del Comando provinciale di Lecco Claudio Arneodo e dal pubblico ministero Paolo Del Grosso, sono al lavoro per capire se il killer abbia agito da solo o se si sia stato aiutato da qualcuno.

I familiari di Salvatore e Alfredo, ascoltati nelle scorse ore, avrebbero collegato la sparatoria a liti e dissapori precedenti.

Poche ore prima della sparatoria, due dei tre figli della vittima di 25 e 23 anni, avrebbero discusso con il figlio 25enne del presunto killer, e sarebbero venuti alle mani. II giovane sarebbe addirittura finito in ospedale con un trauma cranico. Non si esclude, dunque, che il killer possa aver aperto il fuoco per difendere l'onore del ragazzo.

Anche il sindaco di Olginate, Marco Passoni, dopo aver condannato fermamente quanto accaduto, ha parlato di un possibile regolamento di conti. "Per una lite fra ragazzi - ha dichiarato il primo cittadino - non può finire in questo modo, altrimenti non si finisce più".