Fabrizio Pregliasco torna a parlare di coronavirus. Il noto virologo è stato ospite della trasmissione di La 7 Omnibus. Nel corso della sua partecipazione, in particolare, ha posto il proprio focus sulla questione tracciamento. Nelle ultime ore il collega Andrea Crisanti ha messo in evidenza quanto ormai si possa dichiarare il fallimento del tracciamento e ha indicato nuove chiusure come unica possibilità per arginare il virus. Da parte di Pregliasco, invece, è emerso che la capacità di contact tracing potrà essere potenziata dai nuovi test e che l'eventuale scoperta di tanti positivi potrebbe essere una buona notizia.
Coronavirus: Crisanti ritiene che il tracciamento sia ormai in difficoltà
Nei mesi scorsi Andrea Crisanti aveva consegnato al governo un piano per potenziare la macchina nazionale dei tamponi. La sua idea è che sarebbero occorsi 300-400.000 tamponi per tenere sotto controllo la situazione. Proprio nei giorni scorsi ha dichiarato che non ha mai ricevuto risposta dal governo relativamente a quelle che erano state le sue proposte. Oggi di test negli ospedali se ne fanno fino a 150.000 e si trovano, come accaduto il 14 ottobre, circa 7.000 positivi. Numeri che non sono né per cumulo, né per rapporto ciò che Crisanti probabilmente ritiene sufficienti.
"Continuiamo - ha detto - ad inseguire il virus, il tracciamento non sta funzionando.
I tamponi rapidi potranno creare ancora più confusione, sono meno affidabili".
Non a caso Crisanti ha già anticipato che un potenziale lockdown a Natale sarebbe nell'ordine delle cose per favorire il rientro della situazione sotto controllo.
Coronavirus: Pregliasco non contraddice Crisanti, ma sembra pensarla diversamente
Fabrizio Pregliasco è stato chiamato a parlare proprio di tamponi.
"Si fa fatica, è un lavoro imponente. L'esecuzione di tamponi molecolari non è facile. Ci vogliono strutture, ci vogliono persone. Nel nostro ospedale abbiamo dovuto assumere due tecnici che sono dedicati solo a questo e e che collaborano con il resto dei colleghi".
Pregliasco, a differenza di Crisanti, saluta con soddisfazione l'idea che presto potrebbero esserci nuovi strumenti diagnostici.
"La complementarietà con i test rapidi, con i test salivari che sono disponibili ci daranno - ha sottolineato - la possibilità di mantenere questa operatività che fino ad oggi è stata buona perché riusciamo ad intercettare la gran parte dei casi".
E sul parere del collega: "Dice che è una cosa che va messa in una proposizione positiva. Lui è un po' pessimista, però è vero: la scommessa è l'acquisizione del nuovo galateo da parte di tutti i noi e la capacità di individuare più positivi possibile".
I numeri relativi ai positivi oggi spaventano, ma da Fabrizio Pregliasco arriva una chiave di lettura abbastanza logica, ma non sempre messa in rilievo. "Più positivi troviamo perché ci sono e continueranno ad esserci, più li controlliamo e meno contagiano".