L'intellettuale cattolico Bartolomeo Sorge è deceduto a Gallarate, in provincia di Varese, nella giornata del 2 novembre. La notizia del decesso del religioso gesuita, teologo e politologo è stata data, nella mattinata di questo lunedì, dalla rivista cattolica milanese Aggiornamenti Sociali e dalla residenza della comunità gesuita San Fedele di Milano.

La vita di padre Sorge

Padre Bartolomeo Sorge, nel corso della sua vita, è stato un punto di riferimento per la formazione politica e sociale per tanti giovani.

Il religioso dell'Ordine di sant' Ignazio di Loyola è nato a Rio Marina (Isola d'Elba) il 25 ottobre del 1929.

Entrato nei Gesuiti nel 1949, è stato ordinato sacerdote nel 1958 e ha completato la propria formazione culturale a Milano, Roma e in Spagna.

Nel 1966 è entrato nella redazione del quindicinale “La Civiltà Cattolica”, assumendone in seguito la direzione nel 1973. Ma la sua missione di guida spirituale, nonché culturale, ha avuto una svolta decisiva negli anni Ottanta, quando nella sua mente si è affacciata la possibilità di riformare culturalmente dall'interno la Democrazia Cristiana. Anche per questo si è trasferito a Palermo nel 1986 per dirigere il centro di formazione politica “Pedro Arrupe”.

Con padre Ennio Pintacuda ha fondato il movimento “Una Città per l'Uomo” ed è stato uno dei principali animatori della "Primavera palermitana", che ha portato - nei primi anni Novanta - all'elezione come primo cittadino Leoluca Orlando.

Sorge ha ricevuto, in quel periodo, delle esplicite minacce da parte della mafia proprio per la sua azione formatrice di coscienze.

Nel 1997 si è trasferito a Milano per dirigere la rivista bimestrale “Aggiornamenti sociali” e la rivista “Popoli”. Tra le sue ultime battaglie è stata quella significativa contro le leggi anti-immigrazione, contestando anche il leader della Lega Matteo Salvini su questo delicato argomento.

Il cordoglio del mondo politico italiano

Il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di cordoglio, ricordando l'impegno sociale e politico di padre Sorge, che “ha lasciato un grande vuoto nella società italiana”, ma anche la sua grande umanità, l'impegno contro le ingiustizie e la criminalità organizzata, a favore della formazione culturale per i giovani.

Per il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, padre Sorge è stato un reale punto di riferimento per generazioni di cattolici italiani, definendolo “insieme maestro e coscienza critica”.

Non è mancato del sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che ne ha ricordato il grande impegno al fine di portare un segno di speranza alla popolazione palermitana e per dimostrare che un modo nuovo di pensare è possibile.

Il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci ha ricordato come il religioso sia stato un intellettuale raffinato che ha profuso il proprio agire da cristiano per diffondere nella società siciliana la cultura della legalità.

L'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha sottolineato come la sua presenza è stata fondamentale per la storia di Palermo, specie negli anni di maggiore voglia di rinascita e riscatto rispetto alle stragi di mafia.