Svolta nel delitto di San Rocco, quartiere popolare di Monza. Nelle scorse ore, i carabinieri hanno fermato due ragazzini di 14 e 15 anni. I due, come riportato da Il Messaggero, avrebbero aggredito e ucciso Cristian S., 42 anni, con alle spalle problemi di tossicodipendenza, per punirlo. Ancora tutto da chiarire, però, il movente. Del caso di Cronaca Nera si sta occupando anche la Procura della Repubblica per i minorenni di Milano.
Il 42enne forse ucciso da due ragazzini
Poche ore dopo il delitto, nel tardo pomeriggio di ieri, i carabinieri della compagnia di Monza, coordinati dal capitano Pierpaolo Pinnelli, hanno portato in caserma ed ascoltato alcune persone, anche giovanissime, abitualmente frequentate da Cristian.
Nella mattina di oggi, lunedì 30 novembre, il Procuratore della Repubblica per i minorenni di Milano Ciro Cascone, ha confermato il fermo di due ragazzi di 14 e 15 anni. Potrebbero essere loro i killer del 42enne. Uno di loro, davanti agli inquirenti avrebbe dichiarato di averlo fatto per punirlo per averli trascinati nella tossicodipendenza. Tuttavia, gli investigatori sono ancora al lavoro per individuare il movente e ricostruire l'esatta dinamica dei fatti.
I militari, secondo quanto riportato dalla stampa, sarebbero arrivati ai due minorenni grazie alle testimonianze di passanti e residenti ed alle riprese delle telecamere di videosorveglianza della zona. Particolarmente utili alle indagini sarebbero state anche la rubrica del telefono di Cristian e un'agenda sequestrata nella sua abitazione di via Fiume, sempre nel rione popolare di San Rocco.
Il delitto
Cristian, ieri, ha pranzato con i genitori ed il fratello, con i quali conviveva, e poi è uscito di casa. L'aggressione, secondo quanto ricostruito, è avvenuta intorno alle 12:40, a pochi passi dalla sua abitazione. Il giovane è stato rinvenuto agonizzante sotto i portici del caseggiato Aler. Inutili i soccorsi: il fendente che lo ha raggiunto alla gola gli è stato fatale.
Il padre del 42enne, Michele, ha riferito al Corriere: "Erano in due e lo hanno trascinato via: uno di loro lo ha tenuto fermo, mentre l’altro lo ha accoltellato". L'uomo ha raccontato di aver visto il figlio per strada, dalla finestra, pochi istanti prima che venisse ucciso. Ha spiegato che era diretto verso casa, poi però dopo aver maneggiato il telefonino, ha cambiato inspiegabilmente direzione e si è diretto all'ingresso del numero civico 14.
"Poco dopo - ha ricordato - mi hanno chiamato per avvertirmi che Cristian era a terra".
Il giovane, nato e cresciuto nel rione, era molto conosciuto. Nonostante i problemi di droga e qualche precedente penale, tuttavia, era considerato "innocuo". "Mio figlio - ha concluso papà Michele - avrà fatto i suoi errori, ma non meritava questo".