Il 2 novembre 2020 Gigi Proietti è morto in una clinica privata di Roma. L’attore romano era ricoverato nella capitale e la famiglia aveva mantenuto il massimo riserbo. Numerosi sono stati i segni d'affetto mostrati da fan, amici e colleghi al grande mattatore del Cinema.

Addio a Gigi Proietti

La mattina del 2 novembre Gigi Proietti è morto a Roma per problemi cardiaci, per via dei quali era già stato più volte ricoverato. Da 15 giorni l'attore romano era assistito presso una clinica privata della capitale, ma domenica sera le sue condizioni si erano aggravate.

Alle 5:30 del mattino la moglie e le due figlie, che erano rimaste tutta la notte accanto al padre e marito, gli hanno dato l’ultimo saluto. "Sarà ricordato come merita nei tempi e modi da definire". Affermano i familiari.

Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha messo a disposizione il Campidoglio per allestire la camera ardente. "Roma perde una grande parte della sua anima". Così la prima cittadina si è riferita all'attore scomparso, i cui funerali verranno celebrati presso la Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo. Raggiunta la clinica del Nomentano, dove è morto Gigi Proietti, Raggi ha espresso il volere di proclamare il lutto cittadino in occasione delle esequie. I funerali saranno pubblici e si terranno seguendo le attuali restrizioni, con ingressi contingentati.

Gigi Proietti: tra cinema, teatro e televisione

Nato a Roma e iscritto alla facoltà di giurisprudenza della Sapienza, l’incontro con il mondo dell’arte e del teatro era stato completamente casuale per il giovane Gigi Proietti. "Non ho avuto maestri, non ho fatto l'accademia e non ho finito giurisprudenza perché cantavo nei night club.

Non avevo idea di cosa fosse il teatro, poi ho conosciuto Giancarlo Cobelli e da lui ho appreso la disciplina. Chi fa questo mestiere deve amare in modo sacro il proprio lavoro" raccontava l'attore.

Dopo alcune comparse, il primo successo di Proietti è arrivato nel 1970, quando viene chiamato a sostituire Domenico Modugno nella commedia musicale Alleluja, brava gente.

Da quel momento si sono aperte numerose possibilità per l’attore romano, sia sul grande che piccolo schermo. Attivo tra cinema, teatro e televisione, il suo più celebre ruolo è stato quello di Bruno Fioretti in Febbre da cavallo, commedia del 1976 firmata da Steno. Grande notorietà gli hanno portato anche il ruolo del Maresciallo Rocca, nell’omonima serie televisiva, e il doppiaggio di famosi personaggi e attori. Proietti ha prestato la voce a Gatto Silvestro e star del calibro di Robert de Niro e Dustin Hoffman.

I saluti a Gigi Proietti

Davanti alla clinica del Nomentano si sono radunate decine di fan per portare fiori e messaggi. Amici, colleghi e politici hanno ricordato l’attore romano con affettuosi saluti sui social.

Matteo Renzi rievoca questa analogia con William Shakespeare. Come è stato per il famoso drammaturgo inglese, anche Gigi Proietti muore il giorno del suo compleanno. Il politico di Italia Viva è solo uno dei numerosi che hanno affollato i social con calorosi messaggi. "Oggi ci lascia un attore gigantesco." Così ne parla Carlo Verdone. Alla commemorazione si sono uniti anche l’Arma dei Carabinieri e la Disney, che ci ricorda la performance di Gigi Proietti nei panni del Genio della Lampada di Aladdin.

Pierfrancesco Favino ha onorato il collega dedicandogli una poesia in dialetto romanesco "Però 'n se fa così, tutto de botto". Il testo compare sul profilo facebook di Favino e non manca di citare la celebre barzelletta del Cavaliere Nero. Sketch che Gigi Proietti era solito utilizzare nei suoi spettacoli teatrali.