Emergono nuovi dettagli relativi alla strage familiare che, lunedì 9 novembre, ha sconvolto Borgata Ceretto (frazione rurale di Carignano, a circa 20 km da Torino). Come ha confermato l'autopsia, il piccolo Alessandro, 2 anni, è stato ucciso dal papà mentre, ignaro di tutto, dormiva nel suo lettino. Alberto A., operaio 40enne, prima di suicidarsi, ha ucciso anche la moglie Barbara G., 38 anni, e ridotto in fin di vita l'altra figlioletta, Aurora, sorella gemella di Alessandro. La piccola è ancora ricoverata in gravissime condizione. Del caso di Cronaca Nera si stanno occupando i carabinieri della compagnia di Moncalieri (Torino), coordinati dalla pm Livia Locci.

Gli esiti dell'autopsia sul corpo di Alessandro

Nel pomeriggio di ieri, martedì 10 novembre, il medico legale Roberto Testi, su incarico del pm, ha eseguito presso l'spedale Amedeo di Savoia di Torino l'autopsia sul piccolo Alessandro. Il bimbo è stato raggiunto da un proiettile esploso dalla calibro 22 dal padre mentre si trovava nella sua culla, ancora addormentato.

Il piccolo è deceduto prima di arrivare all'ospedale Regina di Margherita dove, nel reparto di Rianimazione, è tutt'ora ricoverata la sorellina Aurora. Unica sopravvissuta alla strage familiare, la bambina si trova in coma irreversibile, le sue condizioni appaiano disperate. Il quadro clinico attuale non consente che la bambina venga sottoposta al delicato intervento chirurgico necessario al fine di asportare il proiettile, i medici non escludono quindi che possa subire danni cerebrali permanenti.

Nella giornata di oggi, mercoledì 11 novembre, anche il corpo di mamma Barbara verrà sottoposto all'esame autoptico. La donna, ricordiamo, è stata raggiunta da un proiettile alla testa ed è morta in pochi istanti, prima ancora dell'arrivo dei soccorritori.

Continuano le indagini per ricostruire il movente.

Le indagini dei carabinieri di Moncalieri, in queste ore, stanno procedendo senza sosta.

Si vuole non solo ricostruire l'esatta dinamica dell'omicidio-suicidio, ma anche comprendere cosa abbia spinto Alberto, operaio alla Cerealceretto S.r.l., a sparare ai suoi cari e a rivolgere poi l'arma contro se stesso.

La donna, impiegata come segretaria al Centro Commerciale Moncalieri, nei mesi scorsi aveva instaurato una nuova relazione con un collega suo coetaneo.

L'uomo, ascoltato a lungo dagli inquirenti, avrebbe riferito che la 39enne si sentiva trascurata dal quel marito che pensava solo al lavoro e che non aveva mai tempo per portar fuori lei e i bambini.