Massimo Galli, nel corso della trasmissione di Rete 4 Dritto e Rovescio, ha spiegato quali sono rischi del Natale al tempo del Coronavirus. Quella che, infatti, era una festa di raccoglimento spirituale e di convivialità, oggi può diventare un autogol che la popolazione può infliggersi nella partita contro la diffusione del Sars-Cov2. L'infettivologo del Sacco di Milano ha spiegato come persino un cenone o un pranzo natalizio rischiano di diventare un fenomeno autolesionista sulla base di quelle che ormai sono le conoscenze della medicina.

Covid e Natale: dal cenone alla Messa, le cose da sapere

Nessun Dcpm del governo può normare ciò che accade delle case degli italiani. Ci può essere solo la forte raccomandazione a non ricevere non conviventi, ma soprattutto l'invito a usare sempre le regole anti-contagio. Tuttavia, può non essere facile farlo quando ci si trova davanti ad una tavola imbandita e i propri cari, magari non conviventi, al fianco. "Quando metti insieme - ha spiegato Galli - più di dieci persone per un periodo significativo, in una situazione in cui sei in piena epidemia, sei nella condizione in cui puoi creare nuovi focolai. piaccia o non piaccia".

L'infettivologo ha evidenziato: "Baci e abbracci sono parte della nostra cultura e ci mancano molto.

Non muore nessuno, e questa cosa è da interpretarsi in maniera letterale, se ne facciamo a meno a meno per qualche settimana".

Le feste sono anche un momento in cui si è in tanti e per farsi sentire da tutti è necessario innalzare i decibel della voce. "Parlar forte - ha precisato Galli - è un altro modo per emettere goccioline di saliva che fanno il loro pessimo mestiere".

Coronavirus: rischio contagio e focolai in casa a Natale

Uno degli aspetti subdoli di questo virus è che magari infetta i giovani lasciandoli asintomatici o paucisintomatici, ma una volta venuti a contatto con i più anziani, glielo trasmettono con esiti devastanti. Il rischio è che, per Natale, possano sedere allo stesso tavolo nipoti che, senza saperlo, hanno il virus in corpo e rischiano di trasmetterlo inconsapevolmente ai nonni con le conseguenze che si conoscono.

"Ho avuto tanti figli e nipoti - ha rivelato Galli - sconvolti per la responsabilità oggettiva di aver infettato genitori e nonni, qualcuno è anche andato anche all'altro mondo. Non è vietato avere buon senso, non è vietato essere intelligenti".

Grande rilevanza ha anche la discussione relativa alle celebrazione religiose. "Se una persona è molto anziana, credo - ha detto l'infettivologo - la Messa di Natale possa vederla tranquillamente in televisione e avere più chance per quella dell'anno prossimo".

Gli eventi conviviali ristretti finiranno anche per interrompere tradizioni come quelle relative ai tipici giochi natalizi. "Fare la tombola - ha evidenziato Galli in sei con la mascherina non è divertentissimo, se ti organizzi meglio fai la tombola in Skype".