Il vaccino può portare fuori l'Italia e l'umanità dal problema Coronavirus. Tuttavia, davanti c'è una sfida non facile: condurre la campagna vaccinale più grande che si sia mai vista. Il problema sarà anche e soprattutto logistico nella distribuzione. Ed è proprio questo di cui ha parlato Fabrizio Pregliasco. Il virologo, in particolare, è stato sollecitato sulla questione in relazione al fatto che in Germania pare esserci una migliore capacità di gestire la distribuzione del vaccino.
Il virologo ha parlato delle sue preoccupazioni per la mancanza di un'anagrafe vaccinale su base nazionale, sulla necessità di coordinare gli appuntamenti che ogni cittadino dovrà avere per la vaccinazione e ha lanciato l'ipotesi di un app per semplificare le cose e sfruttarla in un secondo momento.
Coronavirus, Pregliasco parla di mancanza di anagrafe vaccinale nazionale
Un problema che potrebbe diventare esponenziale nel momento in cui le dosi saranno da somministrare a milioni di persone "Io - ha detto il virologo ai microfoni di Tagadà su La7 - credo che effettivamente scontiamo la mancanza di un'anagrafe vaccinale informatizzata a livello nazionale". Dalle parole del medico emerge il fatto che a livello territoriale ci sia capacità di registrare la situazione delle persone, ma che in un certo senso mancherebbe un'informatizzazione dei dati tale da poterli rendere trattabili a livello nazionale.
Per arrivare all'immunità di gregge si stima che debbano essere vaccinati più quaranta milioni di persone.
Al di là di qualsiasi valutazione di carattere scientifico, bisogna considerare il problema logistico. Occorre, infatti, che ognuno di loro si rechi in un centro vaccinale e riceva la somministrazione. "Mi spaventa - ha ammesso Pregliasco - effettivamente quella che potrà essere la pianificazione. Non è che ognuno di noi potrà essere convocato in un giorno fisso e tutti rispettare questo appuntamento".
Vaccino Covid, Pregliasco parla di un app come possibile risorsa
Per il virologo non sono da mettere in secondo piano eventuali soluzioni che potrebbero basarsi sulle nuove tecnologie. "Una app per chi è più smart, può essere utile su un aspetto che, secondo me, sarà importante, cioè la valutazione nella fase 4 degli eventi avversi".
Quando si parla di "eventi avversi" bisogna stare attenti, anche perché si rischia di dare adito a complottismi e teorie no-vax. Non a caso Pregliasco, nell'aprire il discorso, ha puntualizzato come questo vaccino, così come quelli passati, a cui oggi l'umanità deve buona parte del suo benessere sanitario, siano stati testati allo stesso modo.
"Eventi avversi o anche aspetti sull'efficacia - ha precisato Pregliasco - vanno valutati in modo sistematico, quindi dobbiamo trarre informazioni anche rispetto a ogni singola vaccinazione per poter monitorare al meglio quello che è il risultato e rassicurare sugli espetti della sicurezza".
"Lo vedo - ha concluso - anche sui miei social dove anch'io vengo insultato sistematicamente e dove i negazionisti o i dubbiosi instillano negatività e paure assolutamente incongrue".