Giallo sul litorale pontino. Nella giornata di ieri, domenica 3 gennaio, sulla spiaggia di Foce Verde, località litoranea del comune di Latina, sono stati rinvenuti dei resti umani, perlopiù ossei, in avanzato stato di decomposizione. La macabra scoperta è stata fatta da un residente. Del caso di Cronaca Nera si sta occupando il pm Marco Giancristofaro che, nelle prossime ore, disporrà l'autopsia.

Il ritrovamento

Negli ultimi giorni, il litorale laziale è stato in balia di mareggiate, anche molto violente. Le onde, oltre a portare detriti e fango, hanno lasciato sulla spiaggia di Foce Verde anche dei resti umani, precisamente uno scheletro.

A ritrovarlo, intorno all'ora di pranzo, durante la passeggiata quotidiana nei pressi dello stabilimento Space Time, è stato un abitante del Lido che ha subito allertato le forze dell'ordine.

Sul posto sono giunte due pattuglie della Squadra Volante che, in concerto con i colleghi della Polizia Scientifica, dopo aver transennato l'area, hanno effettuato, nonostante il maltempo, i primi rilievi del caso. Come da protocollo, del ritrovamento è stato avvisata la procura della Repubblica che ha già aperto un'inchiesta. Nella giornata di oggi, lunedì 4 gennaio, il pm Marco Giancristofaro provvederà ad affidare l'incarico per l'esame autoptico alla dottoressa Cristina Setacci.

Impossibile capire se il corpo appartiene ad un uomo o a una donna

Stando a quanto spiegato dalle autorità, i resti portati dalla mareggiata sarebbero composti da: un busto mummificato, due gambe ridotte ormai a ossa, un teschio con la dentatura in parte scoperta e un braccio completo di mano considerato "in migliore stato di conservazione".

Per il momento, sono un mistero sia l'identità della vittima che le cause del decesso. "Non è stato possibile stabilire nemmeno il sesso dei resti ritrovati", ha spiegato il capo della Squadra Mobile di Latina, Giuseppe Pontecorvo, sottolineando che non si sa neppure per quanto tempo il corpo sia rimasto in acqua.

In attesa degli accertamenti del medico legale, gli investigatori hanno passato al setaccio le denunce di scomparsa raccolte dai commissariati della zona.

Tuttavia, al momento, non avrebbero trovato alcun riscontro. Nessuna ipotesi, quindi, è esclusa.

Gli inquirenti hanno notato che lo scheletro era circondato diverse rape bianche e, per questo hanno azzardato che sia arrivato da uno dei tanti terreni adibiti a coltivazioni siti lungo il Mascarello. Le piogge torrenziali, infatti, potrebbero aver gonfiato i canali e aver trascinato il corpo in mare.