Sono rientrati a casa dal lavoro e hanno trovato la loro figlia 22enne senza vita. É accaduto ieri, giovedì 31 dicembre, all'Elce, quartiere a due passi dal centro storico di Perugia. La ragazza, studentessa, da qualche giorno si sentiva poco bene. Tuttavia, nulla avrebbe fatto presagire un epilogo così drammatico.
La 22enne è stata trovata senza vita dai genitori
Secondo quanto ricostruito finora, la 22enne - di cui ancora non sono state rese note le generalità - è stata ritrovata esamine dai genitori, con i quali conviveva, intorno alle 12 di ieri.
I coniugi, dopo aver provato a rianimarla, hanno immediatamente allertato il 118. Tuttavia i sanitari, giunti tempestivamente all'Elce con un'autoambulanza, non hanno potuto fare altro che decretare il decesso della studentessa.
Come da protocollo, sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della Compagnia Radiomobile di Perugia che hanno effettuato i rilievi del caso. Da quanto è emerso, i primi accertamenti non avrebbero evidenziato effrazioni o segni riconducibili ad una morte dovuta a cause violente o comunque a un intervento esterno. Al fine di dissipare ogni dubbio, gli uomini dell'Arma stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita della 22enne. La salma della ragazza, nel frattempo, è stata trasferita all'obitorio dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e si trova a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nelle prossime ore, il pm deciderà se disporre o meno l'esame autoptico.
La ragazza nei giorni scorsi aveva accusato dei malesseri
La 22enne, stando al racconto dei genitori, nei giorni scorsi si era sentita poco bene. Dei fastidiosi dolori muscolari l'avevano spinta a rivolgersi al suo medico curante, che si sarebbe limitato a prescriverle l’assunzione di un farmaco a base di cortisone.
Non è ancora chiaro se accusasse anche febbre o alti sintomi particolari.
In considerazione dell'attuale situazione sanitaria del nostro Paese, nelle scorse ore si è ipotizzato che la 22enne potesse aver contratto il coronavirus. Per questo motivo, qualora si ritenesse opportuno disporre l'autopsia, i sanitari provvederanno a eseguire un tampone volto ad accertare un’eventuale positività.
Nell'ipotesi in cui la studentessa fosse affetta da Covid-19, l'esame necroscopico dovrà essere svolto in un altro ospedale. La sala settoria del nosocomio perugino, infatti, non risulta dotata dello speciale sistema di aerazione necessario per operare su corpi risultati positivi al virus Sars-CoV-2.