Nella zona di Simaxis e nei vicini paesi dell’oristanese spacciavano cocaina e marijuana dopo aver ricevuto le ordinazioni al telefono cellulare. Guliano Deidda, 41 anni e il 26enne Davide Desogus, entrambi di Simaxis, ufficialmente disoccupati, sono stati arrestati ieri, 27 gennaio, dopo lunghe indagini. Mentre per il 25enne Nicola Porcu è stato imposto il divieto di dimora nel comune di residenza. L’operazione, denominata “Big Money”, è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Oristano ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile della polizia di Oristano, insieme agli uomini del Norm dei carabinieri della Compagnia di Oristano.

Durante le indagini le forze dell’ordine hanno sequestrato 8 chili di marijuana, numerose piante di cannabis in fase di coltivazione, 130 grammi di cocaina e anche una notevole somma di denaro in contanti che – secondo gli investigatori – sarebbe il frutto della vendita della sostanza stupefacente. Le indagini sono ancora in corso. Gli investigatori dei carabinieri e della polizia stanno infatti ricostruendo i contatti dei tre per riuscire a risalire alla filiera dello spaccio.

Le indagini

Da tempo gli investigatori della polizia e quelli dei carabinieri tenevano sotto controllo i tre disoccupati che, nonostante non avessero un lavoro, avevano uno stile di vita decisamente troppo elevato. Insomma non si riusciva a capire da dove i tre tirassero fuori il denaro che spendevano.

Per questo motivo le forze dell’ordine hanno deciso di vederci chiaro e per un periodo li hanno pedinati e intercettati, permettendo agli investigatori di farsi un quadro preciso della situazione. I tre infatti al telefono cellulare ricevevano le “ordinazioni” della droga attraverso un linguaggio cifrato, totalmente collaudato.

Al cliente infatti bastava dire “Passo per una birra?”, “Ci sei?” o “Passo al volo?” per effettuare la richiesta di sostanza stupefacente che, in un battibaleno, veniva soddisfatta dagli spacciatori. Era raro infatti che i tre non accontentassero i loro clienti. Sintomo – secondo gli investigatori – di “una spiccata indole delinquenziale”, si legge nelle carte, “che li ha resi in grado di organizzare un collaudato sistema di rifornimento e spaccio di sostanze stupefacenti”.

Una banda organizzata

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine i tre erano ben organizzati e molto attenti a non essere scoperti. Soprattutto quando parlavano al telefono utilizzavano infatti un linguaggio criptato che – almeno a un primo ascolto – non faceva capire le loro intenzioni. Quando infatti il cliente diventava troppo esplicito nelle richieste di droga interrompevano immediatamente la comunicazione. Una tattica che però poco è servita anche perché le indagini effettuate dai carabinieri e dalla polizia hanno permesso di capire il loro modo di operare. Le indagini, assicurano gli investigatori dei carabinieri e della polizia, non sono terminate con gli arresti di ieri. Ora vogliono infatti capire dove i tre si procuravano la sostanza stupefacente che poi rivendevano. I carabinieri pensano che i tre appartengano a una fascia intermedia di spacciatori che aveva come base Simaxis e i paesi vicini.