Per lungo tempo ha inviato video con esplicite scene "provocanti" ad una 11enne di Capoterra. Fino a quando la madre della giovanissima ha scoperto tutto. I carabinieri della Stazione della cittadina a pochi chilometri da Cagliari hanno denunciato un 20enne, originario del Senegal e residente a Novafeltria, un paesino in provincia di Rimini, con la pesante accusa di “corruzione di minorenne”, si legge nel verbale messo nero su bianco dai militari dell’Arma. Ora l’uomo dovrà trovarsi un avvocato che lo difenda dalle accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Cagliari.
Il processo infatti si svolgerà in un’aula del Tribunale del capoluogo. La denuncia, effettuata dalla madre della piccola vittima, risale al 25 novembre. I carabinieri, dopo mesi di certosine indagini e accertamenti, con la collaborazione dei colleghi della cittadina in provincia di Rimini, sono riusciti a risalire al 20enne senegalese, incensurato e disoccupato.
Le indagini dei carabinieri
Secondo quanto accertato dai carabinieri della Stazione di Capoterra il giovane dallo scorso mese di novembre avrebbe inviato all’undicenne numerosi video "provocanti" ma anche numerosi messaggi contenenti “frasi oscene”, assicurano i militari. Tutto questo nonostante la vittima avesse esplicitamente fatto presente la sua giovanissima età.
Fortunatamente, grazie al repentino intervento della madre che ha scoperto i messaggini e i video nel telefono della figlia, si è riusciti a risalire al giovane. Il 20enne infatti, contattato dal genitore, ha risposto al telefono e ha rivelato la sua vera identità. A quel punto la donna non ha fatto altro che rivolgersi ai carabinieri di Capoterra che hanno dato via alle indagini.
I militari hanno immediatamente contattato i colleghi emiliani che hanno cercato il giovane senegalese. I carabinieri della Stazione di Novafeltria hanno perquisito l’abitazione in cui viveva l’uomo e hanno sequestrato il suo telefono cellulare. Dagli accertamenti effettuati dai militari sul suo smartphone sono giunti alla conclusione che effettivamente fosse lui il giovane che aveva inviato foto e video alla giovanissima di Capoterra.
I consigli dei carabinieri
I militari consigliano, nel caso sussistano perplessità sull’esistenza di eventuali rischi connessi all’accesso ad internet da parte dei minori, di tenere sotto controllo i dispositivi dei propri figli. Questo perché potrebbero accadere situazioni spiacevoli e pericolose come quella accaduta alla giovanissima di Capoterra. I genitori – spiegano i carabinieri – non devono avere nessuna paura di verificare i contenuti dei telefonini dei propri figli minori. In questo caso infatti non si tratta di violazione della privacy ma di un vero e proprio dovere, da parte dei genitori, di tutelare i propri figli. I genitori infatti hanno l’obbligo di istruire ed educare i figli che, soprattutto considerando la giovane età, molto spesso non hanno l’esperienza e soprattutto la maturità per valutare e capire i pericoli che si affacciano su internet.