Il 10 marzo l'unità di crisi della regione Piemonte ha richiesto a tutte le strutture ospedaliere di sospendere ogni ricovero temporaneo ed ogni attività ambulatoriale che non riguardi il Covid, per aumentare la disponibilità dei posti letto dal 20% al 40%. Sono stati esclusi solo le urgenze ed ogni attività che riguardi i pazienti oncologici.

Emilpaolo Manno: 'Occorre agire in considerazione dell'evolversi della pandemia'

Il coordinatore dell'unità di crisi del Piemonte, il Dottore Emilpaolo Manno ha spiegato, che bisogna anticipare l'evolversi della pandemia e agire di anticipo organizzando tutte le strutture ospedaliere.

Afferma, infatti, che la necessità di ridurre la pressione sulla rete ospedaliere, obbliga il dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, a prendere provvedimenti stringenti. Per ciò che concerne, invece, le attività quotidiane rimandate a data da destinarsi: "Queste verranno riprogrammate appena possibile e in ogni caso le urgenze, le patologie oncologiche e i percorsi nascita saranno tutelati come sempre. Inoltre, abbiamo raccomandato alle aziende che si cerchi il più possibile di sviluppare la gestione dei pazienti Covid a domicilio".

L'ordine dei medici chiede la zona rossa

Alla decisione dell'unità di crisi del Piemonte, si aggiunge la richiesta dei medici e di tutti gli operatori sanitari di istituire già a partire da lunedì la zona rossa.

L'Ordine ha tenuto a sottolineare l'importanza della zona rossa, in quanto, già dalla settimana prossima i contagi potrebbero aumentare a dismisura e di conseguenza portare al collasso le strutture ospedaliere. Il 7 marzo, l'incidenza del virus era di 277 ogni 100.000 abitanti ed è un dato che continuerà ad aumentare.

É importante, dunque, definire nel più breve tempo possibile la totale chiusura della regione e rafforzare le misure restrittive.

Il ritardo di queste decisioni rischierebbe di provocare danni irreparabili.

Il bollettino dei contagi e delle vaccinazioni in Piemonte

Dal bollettino di contagio del 10 marzo si registra l'aumento dell'Rt all'1,41. I casi sono 2.086 di cui 347 dopo aver effettuato un test antigienico in farmacia. Dal dato dei nuovi positivi 740 sono asintomatici.

7 sono i nuovi decessi (dato in costante aggiornamento), che vanno ad aggiungersi ai 9.555 dall'inizio della pandemia. L'ha resi noto il presidente della regione Alberto Cirio, impegnato nell'evento di ascolto e condivisione del territorio sulla programmazione ed organizzazione dei fondi europei previsti dal 2021 al 2027 e sul Ricovery Plan.

Sono invece 12.120 i nuovi vaccini somministrati, di cui la maggior parte sono ultraottantenni. 1.952 persone, invece, hanno ricevuto la seconda dose.