Una confessione, certamente involontaria, l'ex marito di Ilenia Fabbri l'avrebbe già resa. Ne è convinto il gip Corrado Schiaretti che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 53enne Claudio Nanni, ritenuto il mandante, e per il pregiudicato Pierluigi Barbieri, professione picchiatore, che sarebbe l'esecutore del delitto di Ilenia Fabbri.

Un omicidio pianificato da tempo, secondo la Procura di Ravenna, e con un movente esclusivamente economico. Nanni avrebbe avuto l'idea di uccidere la donna dal 2018, quando i due si sono separati.

La 46enne è stata sgozzata il 6 febbraio nella sua abitazione di via Corbara a Faenza. Le parole pronunciate da Nanni in una delle intercettazioni che ha portato al fermo di lui e di Barbieri, lo incastrerebbero.

Ilenia Fabbri, il gip: 'Nanni sapeva cosa stava succedendo in casa'

"Dev’essere letta come un'involontaria confessione", scrive il gip nell'ordinanza a proposito di una frase di Nanni: "Le dico esci e fatti ammazzare?". Parole estrapolate da un'intercettazione ambientale del 15 febbraio. Nanni, alla presenza della sua nuova compagna, parla del delitto in una stanza con la figlia 21enne Arianna avuta da Ilenia Fabbri. È noto che la mattina del 6 febbraio, Nanni va a prendere la figlia, che abita con la mamma in via Corbara, prima delle sei del mattino per andare insieme a Milano a ritirare un'auto.

In questo modo, secondo gli inquirenti, Nanni si sarebbe precostituito un alibi ritenendolo perfetto. Non appena padre e figlia sono partiti, entra in azione il killer che uccide Ilenia, ma qualcosa va storto. Come riferisce proprio Nanni quando ancora è indagato a piede libero, non sa che l'amica di Arianna è rimasta a dormire a via Corbara.

La ragazza si accorge che qualcuno si è introdotto nell'abitazione, vede di spalle un omone scappare per le scale, si barrica in una stanza e chiama sia Arianna che il padre Claudio in cerca di aiuto.

Nell'intercettazione ambientale dello scorso 15 febbraio, la figlia Arianna, forse cominciando a nutrire sospetti sul padre, gli chiede spiegazioni sul perché, mentre sua madre è aggredita, lui grida alla sua amica di non uscire dalla stanza anziché cercare di soccorrere Ilenia Fabbri.

Nanni si giustifica dicendo: "Cosa faccio? Le dico: esci, vai fuori, fatti ammazzare?. Poi aggiunge: "Con un morto in giro, muore anche lei?". Per il giudice, questo dialogo dimostrerebbe che l'indagato sapeva dell'omicidio. Altrimenti, la risposta data alla figlia sarebbe incongruente: la richiesta di aiuto della ragazza rimasta in casa, infatti, riguardava l'intrusione di un ladro, non di un killer. Nanni, secondo il gip, incalzato dalla figlia rivelerebbe, con quella risposta, la sua autentica preoccupazione nutrita la mattina del 6 febbraio. Avrebbe "correttamente ricordato i suoi pensieri di quel momento, le sue angosce originali".

Ilenia Fabbri, la telefonata di 21 minuti

Prima dell'intercettazione ambientale del 15 febbraio, ci sono anomalie in successione, per gli inquirenti indizi gravi, contenute nella telefonata del 6 febbraio di quasi 21 minuti tra Nanni e l'amica della figlia che chiede aiuto mentre padre e figlia viaggiano lungo l’autostrada A14, all’altezza dello svincolo per Ravenna.

La telefonata è in possesso degli investigatori grazie a Nanni: aveva installato un’applicazione che gli consentiva di registrare le chiamate. La ragazza che chiama dalla casa di via Corbara dice a Nanni: "Sento delle voci, correte, c’è un signore, io non gli apro! Però muovetevi! Sento dei passi che si avvicinano, ho paura per Ilenia".

Mentre sua figlia si attiva, chiama la polizia e sostiene l'amica, Nanni, oltre a invitare la ragazza a non uscire dalla stanza, si limita a dire: "Oddio mio, non ce la faccio", e scoppia a piangere. Per il gip, avrebbe pianto perché preso dal panico essendo a conoscenza del delitto. Scattato l'allarme, Nanni avrebbe temuto che il killer uccidesse anche l'amica della figlia, ma anche che fosse individuato e bloccato, e che, in quanto collegabile a lui, la verità sarebbe emersa.

Nell'ordinanza, il gip ha evidenziato il contrasto tra il tracollo psicologico e la disperazione manifestati da Nanni e l'andatura dell'auto non congrua con un'emergenza, come rilevato dai passaggi autostradali registrati dal suo telepass. Una marcia tranquilla, a dispetto del fatto che per dieci volte, la figlia Ilenia gli grida di andare più forte per tornare indietro: giunti allo svincolo di Imola, lui inverte la marcia e torna verso Faenza. "Nanni e la figlia non potevano raggiungere via Corbara troppo in fretta, perché era necessario lasciare al sicario il tempo di concludere l'azione omicida, buttare tutto in aria e fuggire in sicurezza", scrive il gip. La presenza della ragazza, avrebbe fatto saltare all'aria il piano di simulare un furto finito male.