Svolta nell'omicidio di Ilenia Fabbri, la 46enne rinvenuta senza vita lo scorso 6 febbraio nel suo appartamento di Faenza (popoloso comune in provincia di Ravenna). L'ex marito della donna, Claudio Nanni, 53 anni è stato arrestato. In manette è finito anche un amico 52enne dell'uomo, considerato il sicario. I due sono attualmente detenuti nel carcere di Rimini, in attesa dell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip del Tribunale di Ravenna. Del caso di Cronaca Nera si stanno occupando i pm Daniele Barberini e Angela Scorza.

Il mandante e il sicario

Nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 marzo gli agenti della squadra mobile hanno arrestato Claudio Nanni, titolare di un'autofficina, e Pierluigi B., un suo coetaneo originario di Cervia, ma di fatto abitante in provincia di Reggio Emilia.

L'uomo, soprannominato "lo Zingaro" avrebbe una corporatura robusta, che corrisponderebbe anche alla descrizione fornita dall'unica testimone oculare del delitto - un'amica della figlia ventenne della vittima - e dalle immagini catturate da un telecamera di un'abitazione di via Corbara.

Il provvedimento di custodia cautelare è stato firmato dal Gip Corrado Schiaretti. Claudio Nanni, che era già stato indagato ed il suo amico, sarebbero, secondo l'accusa, mandante ed esecutore materiale del delitto di Ilenia Fabbri.

L'ipotesi di reato avanzata è, per entrambi, concorso per omicidio pluriaggravato.

Da quanto si è appreso, il presunto killer della 46enne, poco più di un mese fa - il 20 gennaio scorso - era stato condannato con rito abbreviato per un raid punitivo ai danni di un disabile avvenuto a Predappio (Forlì) il 17 febbraio 2020. All'origine del pestaggio ci sarebbe stato un vecchio debito insoluto.

Dopo l'arresto avvenuto in aprile, era uscito di carcere nell'agosto dell'anno scorso e, poco dopo, aveva ripreso i contatti con Nanni, con il quale condivideva la passione per i motori.

Il possibile movente

L'inchiesta - culminata nell'arresto dell'ex marito di Ilenia Fabbri - è stata condotta dagli uomini squadra mobile di Ravenna, coadiuvati dal Servizio Centrale Operativo di Roma.

La collaborazione, come precisato da una nota emanata dalla stessa Polizia di Stato, ha permesso di acquisire una serie di gravi elementi indiziari a carico dei due indagati.

Sebbene al momento non vi siano certezze, come riportato anche da varie testate nazionali, il movente del delitto potrebbe essere riconducibile al profondo astio che Nanni provava nei confronti della ex consorte per via delle sue pretese economiche.