A San Paolo Bel Sito, piccolo centro abitato della Città Metropolitana di Napoli, è nato da poco più di una settimana il primo punto vaccinale dell'agro nolano gestito interamente da circa venti medici di famiglia, i quali si sono associati per vaccinare i propri pazienti, supportando in questo modo gli operatori del personale medico-sanitario dell'ASL Napoli 3 Sud.

Si tratta di un'esperienza che rappresenta un virtuoso esempio di ottimizzazione delle risorse nella gestione territoriale.

Il centro vaccinale di San Paolo Bel Sito

Si tratta di una A.F.T., ossia un'aggregazione funzionale territoriale di medici di base che hanno messo a disposizione la propria competenza e professionalità a servizio dell'utenza del territorio, firmando un accordo per la campagna vaccinale anti-Covid-19.

Il punto vaccinale è allocato nei locali della struttura ambulatoriale di emodialisi DO.MA s.r.l. ed è aperto tutti i giorni, tranne la domenica.

Qui arrivano pazienti provenienti anche da altri comuni della zona dell'hinterland nolano. Nella struttura si lavora a ritmi serrati per garantire la vaccinazione a fasce quanto più ampie possibili della popolazione.

Circa 25 mila vaccini per ultraottantenni

"Stiamo utilizzando il vaccino dell'azienda farmaceutica Pfizer. Qui vengono vaccinati tutti pazienti ultraottantenni, ai quali dopo ogni vaccinazione rilasciamo una ricevuta in cui è riportato tipo, lotto e scadenza del vaccino, nonché la data in cui i pazienti dovranno ritornare per effettuare la seconda dose vaccinale", dichiara il dottor Pasquale Franzese, medico di base e uno dei referenti della struttura vaccinale.

Si tratta del primo comune in tutta la regione Campania in cui è partito questo modello di aggregazione territoriale. "Nel nostro centro verranno effettuati circa 25 mila vaccini, perché accoglieremo l'utenza proveniente anche dagli altri paesi limitrofi, eccetto il comune di Nola che possiede un proprio centro vaccinale autonomo", dichiara il sindaco di San Paolo Bel Sito, il sindaco Raffaele Barone.

"Vaccinarsi è un dovere. Noi abbiamo avuto la possibilità di utilizzare il centro, ci siamo messi insieme e abbiamo dato vita fattivamente ad una collaborazione e sinergia tra i vari medici di base per permettere ai nostri pazienti di essere accolti nel modo migliore possibile", dice il coordinatore del punto vaccinale, il dottor Enrico Napolitano.