"Nella tragedia, finalmente una bella notizia": ora che anche il corpo di suo padre, Peter Neumair, è stato trovato e la ricerca delle spoglie dei suoi genitori si è conclusa, Benno si sentirebbe rincuorato. Il 31enne ha appreso dalla tv la notizia del ritrovamento della salma del padre, ieri a mezzogiorno, in un tratto dell'Adige distante da Bolzano dove l'inimmaginabile è accaduto. È stato trovato in località Ravina, a sud di Trento. Benno, però, non è un telespettatore qualsiasi: reo confesso, è detenuto nel carcere di Bolzano per aver ucciso i genitori, Peter e Laura, e averne occultati i corpi.

Benno, 'Sono sollevato'

"Ho vissuto mesi di angoscia, ora sì, sono sollevato". Dal carcere, tramite l'avvocato Flavio Moccia, Benno ha fatto sapere di essere 'contento' che il corpo del padre sia stato trovato. Ha appreso la notizia, prima che dal suo legale, guardando la tv nella cella che condivide con altri due giovani, come lui accusati di omicidio e in attesa di processo. “Sono stati mesi difficili, non capivo come non fosse stato ancora trovato”, ha detto Benno durante il colloquio con l'avvocato. Il 31enne confida che l'autopsia avvalori la sua versione dei fatti. Era in isolamento in carcere il 6 febbraio quando fu trovato nell'Adige, ma a Bolzano, il corpo della madre, Laura Perselli.

Solo dopo quel primo rinvenimento, è arrivata la confessione del 31enne in due interrogatori a partire dall'11 febbraio.

L'avvocato Moccia ha parlato di "commentatori inconsulti": avrebbero ipotizzato che ci fosse "una ulteriore menzogna del mio assistito" anche su questo evento. Moccia ha parlato di un po' di sollievo rispetto a "prospettive davvero ingiuste e scorrette”.

Tuttavia, dopo quest'ultima svolta alle indagini, il difensore di Benno fa leva sulla perizia psichiatrica. "In questo momento, in questa vicenda, è forse il fattore più significativo, più importante", ha detto Moccia. "Moderato sollievo", ma con tutt'altro significato, è stato espresso da Carlo Bertacchi, legale di Madè, la sorella di Benno, per il rinvenimento della salma di Peter Neumair.

A nome della sua assistita, Bertacchi ha chiarito che l'unica nota positiva, ormai, è che, esauriti tutti esami, sia di conferma con il Dna che autoptici, si potranno finalmente celebrare i funerali, per poi dare degna sepoltura alla coppia bolzanina. Chi li ha amati e li ama, potrà recarsi presso la loro tomba: "Sicuramente la parte preponderante, considerati gli accertamenti, gli atti di indagini, le confessioni, è l'aspetto morale, il conforto se non altro di avere una bara piena e non una vuota da seppellire". Dall'autopsia sul corpo di Peter Neumair che accerterà le cause della morte, il legale non si aspetta grandi novità investigative: la salma era in forte stato di decomposizione a causa della lunga permanenza nell'acqua, quasi quattro mesi.

Il riconoscimento è stato possibile solo grazie a un orologio fotografato e mandato ai familiari a Bolzano, e a Madé che è tornata a Monaco dove lavora come medico. L'autopsia sarà effettuata domani, 29 aprile, a Trento. La Procura di Bolzano, che indaga sul caso, ha nominato l'anatomopatologo Dario Raniero che a metà febbraio aveva già effettuato l'esame autoptico sul corpo di Laura.

Il ritrovamento non ha sorpreso i parenti

Il ritrovamento non ha colto di sorpresa i parenti. Gianni Ghirardini, zio di Benno Neumair, ha svelato particolari finora inediti in merito alle ricerche lungo il fiume. La famiglia si era rivolta a un sensitivo tedesco che aveva segnalato la presenza del corpo di Peter a Trento, nel tratto del fiume vicino all'aeroporto, già un mese fa.

Aveva sbagliato solo di un paio di chilometri. I familiari avevano indicato la posizione ai carabinieri.

Proprio ieri mattina, prima che venisse trovato il corpo, Ghirardini con la moglie Carla, sorella di Laura, erano tornati dai militari per chiedere di andare a fare nuove ricerche nell'Adige a Trento. Ghirardini ha detto che, per quanto possa sembrare assurdo, è andata proprio così ed è tutto a verbale. La famiglia aveva consultato anche altri sensitivi. L'Arma non ha commentato: di prassi, raccoglie ogni segnalazione per poi decidere d'intesa con l'autorità giudiziaria sul da farsi.

Richiesta di archiviazione per Martina

Dalla Procura di Bolzano, dopo aver fatto i dovuti accertamenti e approfondito ogni aspetto della questione, è arrivata la richiesta di archiviazione per Martina.

Per la commessa 40enne è la fine di un incubo: con lei, Benno trascorse la notte del 4 gennaio dopo aver ucciso i genitori e averli gettati nell'Adige. Era stata indagata per favoreggiamento: dalle indagini, è emerso che era all'oscuro del duplice omicidio e dei depistaggi del 31enne. Proprio come l'altra amica, Jasmine: anche il procedimento a suo carico è stato archiviato.