Sul palco del concerto del primo maggio il rapper Fedez è intervenuto per lanciare un appello al premier Draghi affinché si adoperi per i lavoratori del mondo dello spettacolo. Successivamente ha attaccato alcuni esponenti della Lega che, a suo parere, avrebbero espresso delle posizioni omofobe.

Il rapper, da giorni in prima linea nel sostegno al Ddl Zan, ha detto di essersi ritrovato a dover sottoporre il testo del suo intervento all'approvazione della Rai. Viale Mazzini ha smentito Fedez che, per tutta risposta, ha pubblicato sui suoi profili social la telefonata tenutasi con un funzionario dell'emittente radiotelevisiva e con la vice-direttrice di Rai 3 Ilaria Capitani.

Le accuse alla Rai e la lettera a Mario Draghi per i lavoratori dello spettacolo

Prima di esibirsi col suo pezzo "Bella Storia", Fedez ha tenuto un monologo rivolto al premier Draghi a sostegno del settore dello spettacolo, e in un secondo momento si è soffermato sul tema del Ddl Zan, il disegno di legge contro l'omotransfobia fermo al senato.

Il rapper milanese ha quindi fatto nomi e cognomi di esponenti leghisti che avrebbero pronunciato delle espressioni omofobe. Stando alle affermazioni dell'artista, tutto ciò sarebbe avvenuto senza il beneplacito della Rai: "Dai vertici di Rai 3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti e di edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare, ma alla fine mi è stato dato il permesso di esprimermi liberamente.

Grazie". Così ha esordito il cantante.

Puntando poi l'attenzione sul mondo dello spettacolo, da mesi in stand-by a causa dell'emergenza coronavirus, l'artista si è rivolto al presidente del Consiglio: "Caro Mario (Draghi, ndr), come si è esposto nel merito della Superlega con grande tempestività, sarebbe altrettanto gradito il suo intervento nel mondo dello spettacolo".

Fedez su ProVita: "Avete perso tempo a cercare fuori e non vi siete accorti che il nemico ce l'avevate in casa"

In seconda battuta, nel suo monologo Fedez ha posto l'attenzione sul Ddl Zan, fermo al senato "per la voglia di protagonismo di un singolo", riferendosi al leghista Ostellari. "D'altronde - ha aggiunto il cantante con sarcasmo - Ostellari fa parte di uno schieramento politico che negli anni si è distinto per la sua lotta alle diseguaglianze".

Fedez ha poi passato in rassegna una serie di presunte affermazioni omofobe che sarebbero state pronunciate negli anni da vari esponenti della Lega, tra le quali ha ricordato la seguente: "Se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno". Proseguendo, ha poi tacciato il senato di immobilismo nel campo dei diritti civili, sottolineando che preferisce concentrarsi su temi irrilevanti.

Infine il rapper ha attaccato i ProVita: "L'ultra-cattolico e anti-abortista Jacopo Coghe, amicone del leghista Pillon, in questi mesi è stata la prima voce a sollevarsi contro il Ddl Zan. L'anti-abortista non si è accorto che il Vaticano ha investito più di 20 milioni di euro in un'azienda farmaceutica che produce la pillola del giorno dopo".

Quindi ha concluso: "Cari anti-abortisti, caro Pillon, avete perso tempo a cercare il nemico fuori e non vi siete accorti che il nemico ce l'avevate in casa".

La smentita della Rai e il video della telefonata postato da Fedez

Alle accuse di censura, Viale Mazzini ha risposto con una smentita: "Rai 3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale". La Tv di Stato ha aggiunto che la raccolta dei testi è una prassi.

Fedez ha però replicato alla smentita con un video postato sui suoi profili social che riporta la telefonata avvenuta con i vertici di Rai 3, in particolare con la vice-direttrice Ilaria Capitani.

Tante voci di artisti ed esponenti politici si sono levate a favore di Fedez.

L'attrice Sabina Guzzanti su Twitter ha scritto: "Se tutti quelli a cui viene chiesto costantemente di rinunciare ad esprimersi liberamente reagissero con un centesimo dell'energia di Fedez avremmo una splendida tv, informazione vera e soprattutto intelligenza che circola". Il dem Alessandro Zan ha twittato: "Il coraggio di Fedez al concertone dà voce a tutte quelle persone che ancora subiscono violenze e discriminazioni per ciò che sono. Il senato abbia lo stesso coraggio".