"Non moriva, la sua resistenza mi ha stupito": parole sconvolgenti pronunciate da Andrea, il 16enne reo confesso che domenica 27 giugno a Monteveglio di Valsamoggia, nel bolognese, ha ucciso la 15enne Chiara Gualzetti. In una chat vocale con un'amica, poco dopo aver compiuto il delitto, il minore fa considerazioni da brividi.

Il video, le ultime immagini di Chiara viva

È stato proprio Vincenzo Gualzetti, il papà di Chiara, a segnalare le ultime immagini in vita della figlia. Le aveva viste lui per primo, dalla sua postazione, una piccola cabina di regia in casa.

Unico nella zona, Vincenzo, che di professione fa l'elettricista, in passato aveva installato quattro telecamere di sorveglianza all'esterno del villino familiare di viale dell'Abbazia a Monteveglio. Le stesse che domenica mattina hanno ripreso la figlia incamminarsi con il ragazzo verso il luogo dove l'ha uccisa. Nel video, mostrato in esclusiva dal Tg1, Chiara appare gioiosa. A lei, che il prossimo 29 luglio sarebbe diventata 16enne, piaceva quel ragazzo di poco più grande, 16enne da marzo.

Nelle immagini i due adolescenti, fermi davanti casa di lei, parlano, scherzano, Chiara lo segue, poi, appoggiati a un albero, si abbracciano. Lei si fida di lui. Per un attimo torna indietro, sembra vada ad avvisare i genitori che si allontanerà per poco.

Invece non tornerà più. L'appuntamento è una trappola: lui le dice di avere una sorpresa nello zaino, un regalo che le mostrerà altrove. Camminano verso il parco dell'Abbazia, a 900 metri di distanza da casa di lei, finché scompaiono dall'inquadratura. Nello zaino il ragazzo non ha alcun regalo, ma un coltello da cucina che ha portato per ucciderla.

Dopo averla fatta girare, le infligge più coltellate e la finisce a calci. Il video ora è agli atti dell’inchiesta della Procura. Dopo l'omicidio, il giovanissimo assassino manda messaggi vocali a un'amica per raccontarle ciò che ha commesso e manifestare il suo 'stupore': "Ricordo che non moriva e mi sono stupito di quanto fosse resistente il corpo umano".

Il papà di Chiara si fidava del ragazzo: gli aveva fatto uno stage per insegnargli il mestiere di elettricista.

Il gip: 'Lucido e senza scrupoli potrebbe uccidere ancora'

"In grado di intendere e volere, può ancora uccidere": lo scrive Luigi Martello, gip del Tribunale dei minori di Bologna, nell'ordinanza di convalida del fermo con la quale ha disposto la custodia cautelare in carcere di Andrea, chiesta dal pm dei minori, Simone Purgato. Il gip ha anche disposto la perizia psichiatrica chiesta da Tanja Fonzari, legale del reo confesso. Invece il papà di Chiara, l'avvocato della famiglia, Giovanni Annunziata, e gli inquirenti non credono a nessun demone, a nessun Lucifero, o alle 'voci' che avrebbero istigato l'aspirante elettricista a uccidere la coetanea.

Durante l'interrogatorio di garanzia durato due ore che si è svolto nel carcere minorile di Bologna, l'indagato ha confermato quanto già detto durante la prima confessione davanti a pm e carabinieri, aggiungendo dettagli non meno raccapriccianti: "Lei era già caduta a terra dopo le coltellate, e ricordo che non moriva". Ha ribadito d'essere stato infastidito dalle avance della giovane amica, che non corrispondeva, quindi che Chiara avrebbe espresso il desiderio di morire e lui l'avrebbe accontentata.

Per il gip, il ragazzo accusato di omicidio volontario premeditato, è un soggetto freddo, lucido, senza scrupoli né freni inibitori. Deve restare in carcere sussistendo sia il pericolo di fuga che di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove.

Durante l'interrogatorio, sarebbe apparso scosso ma non alterato e ha ribadito di essere indemoniato dall’età di 12 anni: avrebbe ucciso per far tacere le 'voci'. "Mio figlio non ha mai fatto del male a nessuno, stavamo cercando di risolvere il problema degli scatti di rabbia", ha detto la madre. Nel recente passato, tre incontri con uno psicologo che aveva suggerito un appuntamento con un neuropsichiatra che era stato fissato. Il ragazzo, che spesso portava lenti a contatto rosse come a voler immedesimarsi in un personaggio di una serie tv, Lucifer, avrebbe pianificato ogni azione, prima e dopo il crimine.

Fiaccolata, la mamma di Chiara chiede giustizia

"Mi affido alla giustizia, ho fede nella giustizia, voglio giustizia per mia figlia", lo ha detto Giusi, la mamma di Chiara ieri sera a Monteveglio nel corso della fiaccolata a cui hanno preso parte 1500 persone.

Lei e il marito hanno ringraziato la comunità per la solidarietà e il supporto affettivo. Unica assente la famiglia del reo confesso. "Non è indifferenza, piuttosto una forma di rispetto per i genitori della ragazza e per la loro sofferenza", avrebbe detto la sorella dell'arrestato.