L’ex pm Maria Angioni è indagata dalla Procura di Marsala per false dichiarazioni in riferimento al caso Denise Pipitone. Il magistrato si è occupato dell'inchiesta sulla bambina scomparsa il 1° settembre 2004 da Mazara del Vallo.

Negli ultimi mesi, ospite in diverse trasmissioni televisive, aveva più volte denunciato il clima di pressioni, depistaggi e fatti inquietanti verificatisi quando si occupava delle indagini. In particolare, Maria Angioni ha più volte sollevato la questione della telecamera posizionata davanti all'abitazione di Anna Corona che sarebbe stata rimossa senza alcuna autorizzazione.

Nel corso della puntata del 16 luglio di Quarto Grado, in presenza dell'avvocato difensore, sono stati diffusi alcuni stralci dell'interrogatorio reso dall'ex pubblico ministero. "Il capo di incolpazione ha creato un dubbio ulteriore sul mio ricordo e sicuramente avrete ragione voi. La realtà dei fatti è sicuramente quella dimostrata dai documenti del processo sempre che il fascicolo sia integro così come lo era quando l'ho lasciato", le dichiarazioni rilasciate in riferimento alla vicenda della telecamera.

L'ex pm ascoltata anche sulla vicenda della telecamera posizionata davanti all'abitazione di Anna Corona

Maria Angioni è stata interrogata le scorse settimane in riferimento ad alcune dichiarazioni del 3 maggio come evidenziato nel corso della puntata del 16 luglio di Quarto Grado.

"In particolare ho dichiarato che quando sono subentrata nella titolarità del fascicolo il commissariato di Mazara del Vallo era stato oggetto di indagini da parte della Procura di Marsala per tutta una serie di vicende che oggettivamente lo rendevano il meno opportuno a condurre quelle indagini", si legge nella deposizione del giudice del lavoro.

Nel corso dell'interrogatorio, l'ex pm ha fatto riferimento ad un episodio avvenuto in una discoteca del comune siciliano nel 1999 con l'irruzione nel locale di agenti del commissariato in seguito ad una sparatoria.

"Nei verbali redatti a seguito di quell'intervento non si faceva mai il nome di Claudio Corona. Successivamente il personale di quel commissariato di Polizia fu rinviato a giudizio perché, attraverso altri atti di indagine, l'uomo risultò essere effettivamente presente in quel luogo ed al momento dell'irruzione".

Maria Angioni ha precisato di aver fatto riferimento alla vicenda perché Claudio Corona è il fratello di Anna Corona e che "aumentarono i motivi di diffidenza verso quell'ufficio di polizia" quando le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone si orientarono verso la mamma di Jessica Pulizzi. "Successivamente si è pensato che Corona fosse un informatore della polizia e per questo, in ipotesi, fosse trattato con riguardo", ha rimarcato l'ex pm nell'interrogatorio.

'La realtà non potrà che essere quella ricostruita nel fascicolo se integro'

Nel verbale d'interrogatorio, diffuso da Quarto Grado nel corso della puntata del 16 luglio, Maria Angioni ha riferito delle interlocuzioni tra un dirigente del commissariato e una donna che "fu accertato avere moltissimi contatti telefonici con Anna Corona".

L'ex pm ha precisato che non le sono stati trasmessi gli atti relativi al procedimento per la scomparsa di Denise Pipitone prima della sua audizione: "Ho segnalato a parole ed anche con gesti che potevo non ricordare alcune cose". Il magistrato si è soffermato anche sulla questione della telecamera posizionata nei pressi dell'abitazione della mamma di Jessica Pulizzi.

"Scoprimmo in realtà che la telecamera non c'era più. Ho un ricordo nitido, io e i colleghi ne prendemmo atto non senza sconcerto. Nessuno aveva dato autorizzazione a togliere quella telecamera ritualmente autorizzata e che il giorno prima risultava ancora installata".

Durante l'interrogatorio, Maria Angioni ha più volte sottolineato che non aveva un ricordo preciso degli atti processuali in quanto non erano nella sua disponibilità. "La realtà non potrà che essere quella ricostruita nel fascicolo processuale se ed in quanto integro".