Botta e risposta a distanza tra Maria Angioni, ex pm della Procura di Marsala, e Alessandro Meluzzi, opinionista di Quarto Grado. Nel corso della puntata del 10 settembre del programma di Rete 4 anche il giornalista Carmelo Abate ha punzecchiato il magistrato, manifestando il suo scetticismo sulle nuove segnalazioni del sostituto procuratore che coordinò le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone dall'ottobre del 2004 al luglio del 2005.

Nello specifico, il giudice del lavoro del Tribunale di Sassari ha riferito via social che il giorno dopo la scomparsa della figlia di Piera Maggio una motonave sarebbe partita da Trapani in direzione Tunisia con a bordo una bambina originaria di Ragusa.

Maria Angioni ha ipotizzato che la ragazzina, accompagnata da due uomini originari di Mazara del Vallo, possa essere stata registrata con un altro nome.

Pista che è stata duramente criticata da Carmelo Abbate: "Dove ci porta? Alla follia".

Ma a far perdere le staffe al magistrato è stato l'intervento di Meluzzi: "Ci sono due ipotesi: o la dottoressa Angioni è matta oppure ha delle carte che al momento non intende scoprire". A distanza di alcune ore, l'ex pm ha replicato al professionista su Facebook: "Matto è un termine che non dovrebbe essere pronunciato in pubblico da uno specialista psichiatra".

La provocazione di Meluzzi su Angioni: 'O è matta o è mossa da altre finalità'

Nel corso della prima puntata della nuova stagione di Quarto Grado, il conduttore, Gianluigi Nuzzi si è soffermato sugli ultimi sviluppi del caso Denise Pipitone, scomparsa 17 anni fa da Mazara del Vallo.

Riflettori puntati, in particolare, sulla pista tunisina di recente rilanciata dall'ex pm Maria Angioni con gli opinionisti in studio che non hanno nascosto le loro perplessità.

Senza fare giri di parole, Carmelo Abbate ha affermato che tale ipotesi non può che portare alla follia ."Chi ci vuole andare ci vada. Il problema non è quello che dice Angioni che con questa indagine ha dimostrato di essere un ex pm che non sa valutare la conseguenze penali delle sue parole.

Inoltre troppe trasmissioni e giornalisti hanno dato credito alle sue parole senza nessun contraddittorio. Oggi si facciano tutti un esame di coscienza".

Sulla questione si è soffermato anche lo psicologo Alessandro Meluzzi. "Bisogna vedere se le cose che ha riferito hanno una fondatezza. Non conoscendo gli elementi sui quali si basa la teoria della dottoressa Angioni devo analizzarla da criminologo e psicologo.

O è matta o è mossa da altre finalità. Potrebbe avere delle carte che non intende scoprire in quanto ancora indagata e rinviata a giudizio per false dichiarazioni al pm".

L'ex pm: 'Uno specialista in psichiatria non dovrebbe pronunciare in pubblico certi termini'

Le affermazioni di Meluzzi non sono passate inosservate, con Maria Angioni che ha replicato stizzita su Facebook al criminologo. "Matto è un termine che non dovrebbe essere pronunciato in pubblico da uno specialista psichiatra, perché, a parte tutto, non è una parola accettabile. Al pari di altri vocaboli che neppure voglio nominare, offensivi oltremodo verso chi soffre di diverse patologie o si trova in particolari situazioni di fragilità", ha scritto su Facebook il giudice del Lavoro del Tribunale di Sassari.

Il magistrato continua a cercare elementi utili per far luce sul caso della scomparsa di Denise Pipitone. Negli ultimi giorni ha ripreso vigore la pista relativa alla motonave D'Abundio che il 2 settembre 2004 sarebbe partita dal porto di Mazara del Vallo con destinazione Tunisia, con a bordo due uomini ed una bambina.

Il magistrato ha più volte invitato gli inquirenti ad approfondire la vicenda per comprendere se quella ragazzina (registrata con le iniziali S. S.) fosse la figlia di Piera Maggio, scomparsa da Mazara del Vallo il giorno prima. "Grazie a questo interesse mediatico le persone mi hanno indicato degli spunti e fatto avere dei documenti. Dai controlli che ho fatto, quella bambina nata a Ragusa non esiste", ha affermato il magistrato nel corso di un intervento social proposto durante la puntata del 10 settembre di Quarto Grado. "Se nessuno getta il sasso nello stagno finisce col ristagnare", ha chiosato Maria Angioni.