Al nono giorno di ricerche, Camillo De Pellegrin, sindaco di Val di Zoldo, nel bellunese, invita al realismo: "Ormai purtroppo le speranze di trovarlo vivo nei boschi sono praticamente pari a zero", dice riferendosi alla scomparsa del 39enne Federico Lugato.

Malgrado l'imponente macchina dei soccorsi, di lui non c'è traccia. L'escursionista, originario di Venezia e residente a Milano, è scomparso nei boschi della Val Zoldana, zona del Gruppo Tamer San Sebastiano, giovedì 26 agosto. Lugato, in vacanza con la moglie Elena Panciera, originaria del posto, era partito da solo per fare una passeggiata e arrivare alla baita Angelini a 1680 metri di quota.

Val di Zoldo, escluso l'allontanamento volontario

Fino a ieri, Elena Panciera, era sicura che suo marito potesse essere vivo. Oggi, 3 settembre, intervistata dal programma Estate in Diretta, ha cercato di non cadere nello sconforto: "C'è uno spiegamento di forze che cerca Federico, ma le speranze ora sono venute meno. Ovviamente, dopo una settimana, le prospettive sono cambiate. Io ho la speranza di trovarlo in vita. So che i miracoli esistono. Le storie di persone sopravvissute mi danno molta speranza. Non abbiamo nessuna pista che ci porti a pensare né che Federico sia vivo né che sia morto, ma la speranza c'è", ha ripetuto.

Il bilancio delle ricerche tracciato dal sindaco Val di Zoldo conduce in un'altra direzione.

Nel corso di un incontro avvenuto giorni fa in Prefettura a Belluno per coordinare le ricerche, De Pellegrin aveva chiesto l'intervento dei sommozzatori dei Vigili del fuoco per scandagliare un bacino di accumulo di Green Power per la produzione di energia idroelettrica in Val Pramper. Cosa che è stato fatta e Lugato non è stato trovato.

Se da una parte per il sindaco può essere una buona notizia, dall'altra non fa che amplificare l'attesa dei familiari, già molto provati da ricerche senza esito. Il sindaco ha fatto presente che l'ultima cella telefonica agganciata dal cellulare di Lugato ha portato a concentrare le ricerche in Val Pramper, ampliando l'area da controllare.

In montagna questo tipo di tracciamento non è facile, perché il segnale può rimbalzare su molti ostacoli, dagli alberi alle rocce.

Dopo quasi dieci giorni di ricerche vane, per De Pellegrin restano due ipotesi. La prima è che l'escursionista possa avere avuto un malore, sia caduto, restando intrappolato in un punto di difficilissima individuazione. L'altra è quella di un allontanamento volontario. La moglie ha escluso categoricamente questa ipotesi. La domanda diretta è stata fatta a Elena Panciera proprio questo pomeriggio in collegamento con Estate in Diretta. La 38enne ha detto che l'ipotesi è stata scartata non solo da lei, ma anche da parenti, carabinieri e forze dell'ordine. "Federico è molto amato perché si è sempre occupato delle altre persone e non avrebbe mai fatto una cosa del genere", ha riferito Elena che anche oggi ha fatto un nuovo appello a tutte le persone che erano a Pralongo il 26 agosto, chiedendo di controllare le fotografie scattate per vedere se ci fosse suo marito.

Gara di solidarietà

Per trovare Federico è scattata una gara di solidarietà. In tanti, sono arrivati da tutta Italia: all'appello di Elena che chiedeva rinforzi per le ricerche, hanno risposto amici ma anche sconosciuti. Ai circa 60 uomini tra Soccorso Alpino, Vigili del fuoco, Guardia di Finanza e carabinieri, si sono aggiunti 200 volontari.

La moglie di Federico, che in questi giorni non si è mai fermata, ha avviato una raccolta fondi per dare vitto e alloggio ai volontari. Albergatori e ristoratori si sono messi a disposizione dei nuovi arrivati. Elena ha ringraziato tutti, commossa per "l’amore del popolo della montagna, che in questi casi si unisce e ti dà tutto, rispondendo a un imperativo morale di solidarietà".

Val di Zoldo, la scomparsa

Partito intorno alle 9 del 26 agosto da Pralongo, Federico Lugato doveva rientrare per pranzo. Voleva fare una passeggiata considerata talmente facile che era andato da solo. Non aveva con sé il gps e nemmeno aveva attivato il tracciamento di Google. I messaggi gli sono stati recapitati ma non sono stati letti, il telefono squillava a vuoto.

La moglie Elena ha detto e scritto anche sulla pagina Facebook che Federico è allenato, è forte di fisico e di testa. Da ex scout, sa riparare qualsiasi cosa e sa stare in montagna. Ha fatto corsi di primo soccorso, arrampicata e perfino parkour. "Sono sicura che Federico è lì fuori che ci aspetta. Non lasciamolo solo", ha detto Elena.

E ancora: "Non mi arrendo, continuo a cercare. I corpi non scompaiono nel nulla". Federico però non si trova e non è stato trovato nulla di ciò che aveva con sé: cellulare, borraccia, marsupio, bastoncini da trekking. Domani si terrà una nuova riunione in Prefettura per decidere se sospendere le ricerche.