La prima comunione degenera in rissa fino alla sparatoria: è accaduto ad Acireale, nella chiesa di Santa Maria degli Ammalati, ieri sera, domenica 4 settembre. Stamattina, il vicebrigadiere 43enne Giovanni Grasso è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico: era fuori servizio quando ha tentato di sedare l'alterco. E, invece, un 69enne ha estratto un'arma e gli ha sparato.

Acireale, lite per i posti a sedere in chiesa

A raccontare cosa è accaduto sono stati don Claudio, parroco della chiesa, e il colonnello Rino Coppola, comandante provinciale di Catania.

Sono le ore 20 di ieri: nella chiesa di Santa Maria degli Ammalati si stanno celebrando le prime comunioni. Il vicebrigadiere Grasso che presta servizio presso la stazione di Aci Sant'Antonio, è presente da genitore perché tra i bambini che ricevono il sacramento per la prima volta c'è anche suo figlio. Scoppia una rissa tra i familiari di un bambino, 'colpevole' di essere figlio di genitori separati. Arrivano sul posto i carabinieri per sedare la lite. Grasso, benché fuori servizio, interviene in aiuto dei colleghi. Tra i contendenti, il 69enne estrae un'arma da fuoco, esplode un colpo che colpisce il vicebrigadiere al collo. Quando si ode lo sparo, i presenti in chiesa vivono attimi di terrore: è un fuggi fuggi generale.

Il parroco, don Claudio, interrompe la messa. Qualcuno riesce anche a riprendere i momenti concitati. Tutti scappano fuori. Don Claudio inizialmente non capisce cosa possa essere accaduto e a sua volta, abbandonato l'altare, corre fuori anche lui in cerca di una spiegazione. A terra, nel sangue, c'è Giovanni Grasso.

Poi don Claudio ricostruirà cosa è accaduto.

La lite è cominciata per l'assegnazione dei posti a sedere in chiesa. Nei giorni precedenti il sacerdote, proprio con l'intento di prevenire alterchi, ha fatto un fare un sorteggio per decidere dove dovessero prendere posto in chiesa i familiari del papà del bambino e quelli della mamma. "Il padre nel sorteggio che ho fatto fare loro, è capitato in prima fila mentre la mamma più indietro".

La mamma allora si è lamentata con don Claudio che le ha fatto presente che lei al momento del sorteggio era assente e che, comunque, andava accettato l'esito.

Ma ieri sera l'animosità è esplosa fino alla peggiore delle conseguenze. I contrasti dentro la chiesa sarebbero culminati in un primo scontro tra i familiari della mamma e il padre del ragazzo che sarebbe stato in compagnia della nuova compagna, e sarebbe stato schiaffeggiato. Uscito dalla chiesa, sarebbe scoppiata una nuova lite, fino alla rissa: stavolta, sarebbe stato il padre del ragazzo a schiaffeggiare un ex familiare dopo essere stato insultato.

Su disposizione della Procura di Catania, il 69enne che è risultato essere il nonno paterno del ragazzo, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Acireale per tentato omicidio e porto illegale d'arma.

Il colonnello dei carabinieri ha chiarito che "la rissa ha coinvolto circa dieci persone e Grasso è intervenuto per aiutare i colleghi pur essendo fuori servizio. Un uomo all’improvviso ha sparato un colpo che lo ha colpito".

Condizioni del carabiniere

Non è in pericolo di vita, ma rischia la paralisi, il vicebrigadiere, sposato e padre di tre figli. Grasso, rimasto vigile e cosciente, avrebbe lamentato di non riuscire a muovere gambe e braccia. Ricoverato all'ospedale Cannizzaro di Catania, stamattina, 6 settembre, è stato operato dall'equipe di Neurochirurgia guidata dal professor Salvatore Cicero e si trova in prognosi riservata. Da parte della struttura sanitaria c'è molta cautela: le condizioni del carabiniere sono stabili, stazionarie, pur nella severità del quadro clinico, ma la lesione ha interessato la sesta vertebra cervicale e bisognerà attendere il post operatorio per valutare successivamente la gravità delle lesioni midollari.

Intanto, è già iniziato il percorso riabilitativo.

Acireale, solidarietà delle istituzioni

Stefano Alì, sindaco di Acireale, con la Giunta, il presidente del Consiglio comunale, Fabio Fontanesca, e i consiglieri comunali, ha espresso solidarietà e sentimenti di vicinanza al "valoroso sottufficiale dei carabinieri" che non ha esitato a fornire ausilio ai colleghi intervenuti per fronteggiare un'aggressione in un luogo pubblico, in un momento in cui era radunata molta gente.

Anche il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro ha elogiato Grasso per aver agito con grande senso del dovere e l'abnegazione del carabiniere. Zuccaro ha auspicato che il ricorso alle migliori forze mediche, ai più bravi specialisti del settore, possa curare il militare. Il colonnello Coppolla ha sottolineato la vicinanza dell'Arma al collega e alla sua famiglia, ai tre figli, pronta a fornire il necessario supporto.