È stato dichiarato finalmente fuori pericolo il bambino di soli 6 anni che lo scorso 11 settembre era stato accoltellato da un 26enne di origini somale. Il bimbo, attualmente ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Infermi di Rimini, non sembra aver subito danni neurologici e risponde attivamente ai genitori, ma la prognosi continua ad essere riservata per le prossime 24 ore. Il fendente che è stato lanciato in direzione del bambino è riuscito a recidere la carotide, ovvero la vena che porta il sangue al sistema nervoso centrale, ma grazie al repentino intervento dei medici, si è riusciti ad evitare il peggio riattaccandola.
L'uomo aveva precedentemente aggredito altre 4 persone, tutte donne, prima di essere fermato dalle forze dell'ordine e portato in caserma.
Rimini, accoltella 4 donne ed un bambino: la dinamica
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, il 26enne di origini somale avrebbe inizialmente aggredito le due accertatrici sul bus numero 11 che collega Rimini e Riccione, colpendole più volte e causando ferite di arma da taglio ad entrambe, una delle quali si trova tutt'ora in condizioni serie e con una prognosi di 60 giorni. Subito dopo, si sarebbe dato alla fuga tentando di rubare uno smartphone da un'auto che si trovava a passare di lì, aggredendo un'altra ragazza in via Oliveti e spintonando una donna di 77 anni fino a causarle una ferita al collo, prima di colpire anche il bambino di 6 anni che si trovava in compagnia dei genitori.
Gli inquirenti escludono la matrice terroristica ed attribuiscono attualmente il tutto all'effetto di stupefacenti. L'uomo, precedentemente ospite di una delle strutture della Croce Rossa, aveva già palesato atteggiamenti aggressivi e poco controllabili ed è stato prontamente trasferito in carcere in attesa della convalida dello stato di fermo da parte del Gip.
Il sindaco di Rimini ed il sostegno alla famiglia del bambino
I genitori del bambino sono originari del Bangladesh e, stando alle dichiarazioni del sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, sono stati trovati in ospedale in evidente stato di choc. Il padre lavora all'interno di una delle più importanti aziende di Rimini ed i 3 figli sono nati in Italia.
'Ci siamo mobilitati per riuscire a donare il sostegno necessario alla famiglia del bambino', queste sono le parole che il sindaco ha rivolto nelle ultime ore, affermando di essersi premurato per non abbandonare a sé stessi i genitori ed i fratelli della piccola vittima. Il padre non vede l'ora di riportare il proprio figlio a casa e ringrazia di cuore tutti coloro che si sono mobilitati per offrire il proprio aiuto e per strappare il piccolo dalla stretta della morte.