I bambini sopra ai 3 anni riceveranno la prima dose di vaccino contro il Coronavirus in Cina. Le autorità cinesi continuano nella lotta al Covid mentre si riaccendono i focolai. Rinviata a data da destinarsi la celebre Maratona di Pechino. Al vaglio in Regno Unito l’ipotesi del doppio vaccino obbligatorio per tutto il personale sanitario. Aumento dei contagi in Germania. Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS, parla di terza dose per tutti come ‘scenario verosimile’.
Vaccino per i bambini dai 3 agli 11 anni in Cina: ancora tolleranza zero alla pandemia
Mentre il 76% della popolazione in Cina ha ormai completato il ciclo vaccinale, le autorità hanno stabilito che anche i bambini dai 3 agli 11 anni riceveranno il vaccino contro il coronavirus. Almeno cinque governi provinciali hanno già emesso nei giorni passati piani per condurre la campagna sui più piccoli. Ancora tolleranza zero contro la pandemia da parte del Dragone Rosso che negli ultimi giorni si trova a fronteggiare nuovi focolai: annullata dunque, dopo quella di Wuhan, anche la celebre maratona di Pechino che si sarebbe dovuta disputare domenica 31 ottobre. In vista delle Olimpiadi invernali che si terranno tra 100 giorni, l’approccio scelto è quello dell’intransigenza.
Massima la cautela per contenere il contagio.
Boris Johnson pensa a doppio vaccino obbligatorio per il personale sanitario. No al piano B
In Regno Unito, Boris Johnson sta vagliando l’ipotesi del doppio vaccino obbligatorio per tutto il personale sanitario. A riferirlo alla Bbc il ministro della Salute Sajid Javid. Il Ministro ha sottolineato come questa misura sia già presente in molti altri Paesi dell’Europa e come i medici e gli infermieri siano non solo esposti a un maggior rischio, ma come siano anche quelli a contatto con le persone maggiormente vulnerabili.
Nonostante ciò e nonostante la continua crescita dei contagi, Javid ha ribadito con fermezza che al momento non è necessario attivare il Piano B né reintrodurre le misure vigenti prima del 19 luglio.
Riacceso il dibattito sulle misure anticovid in Germania. L’Italia pensa alla terza dose per tutti
Anche in Germania si riaccende il dibattito sulle misure anticovid dato l’aumento dei contagi registrato nella scorsa settimana.
Venerdì erano stati circa 19mila i nuovi contagi. Nei giorni scorsi il ministro della salute Jens Spahn aveva dichiarato di non voler prorogare lo stato di emergenza oltre il 25 novembre subendo l’attacco da diversi partiti politici, tra i quali l’Spd.
Intanto in Italia, dove l’indice di contagio ha superato l’1%, si pensa all’estensione della terza dose di vaccino. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, ha parlato di: "Terza dose per tutta la popolazione scenario verosimile".