Lunedi 25 ottobre, attorno alle ore 20, durante una tentata rapina in una villetta alla periferia di Santopadre (Frosinone) il proprietario di casa, accortosi della presenza di alcuni uomini, e vedendosi puntata una pistola contro, ha sparato un colpo con il suo fucile uccidendo il ladro. La vittima, come si è scoperto nelle ultime ore, aveva con sé un documento falso; ancora sconosciuta è quindi l'identità del rapinatore.

Il fatto

Sandro Fiorelli, proprietario della tabaccheria di paese, era appena rientrato a casa assieme al figlio quando si accorge della presenza di tre o quattro persone all’interno della propria abitazione; trovatosi faccia a faccia con il rapinatore armato di pistola, Sandro Fiorelli per proteggere sé e il figlio spara un colpo con il proprio fucile calibro 12 uccidendo il ladro.

Secondo le prime ricostruzioni sembra che la pistola del rapinatore avesse il colpo in canna confermando l’autodifesa da parte di Fiorelli, il quale ha dichiarato ai carabinieri e al sostituto procuratore Marina Marra testuali parole: "Quell'uomo mi ha puntato una pistola in giardino e a quel punto, pensando che stesse per sparare, ho fatto fuoco” ma, in ogni caso, il tabaccaio è indagato per omicidio ed eccesso di difesa personale dalla procura di Cassino.

Gli altri uomini presenti alla rapina sono scappati su un’auto di colore chiaro.

Scambio di persona

L’uomo ucciso con un colpo di fucile calibro 12 a Santopadre sembra non essere l’uomo che si pensava inizialmente, ovvero Mirel Joaca-Bine, rumeno di 34anni.

Il vero Mirel è residente in Svezia da 9 anni con la propria famiglia e, come riporta Il Messaggero, dichiara a un media romeno il suo stupore quando ha ricevuto il link del fatto accaduto in Italia e che lui non c’entra nulla; sostiene anche di aver denunciato lo smarrimento della carta d’identità molti anni fa e che in questo periodo gli sono arrivate molte multe dalla Francia e dall’Inghilterra, paesi dove lui non è mai stato.

Fatto confermato anche dalla sorella e dalla madre di Bine; intervistate in Romania dopo aver ricevuto via social messaggi di condoglianze hanno sostenuto che Mirel aveva perso il documento di riconoscimento anni prima e di non conoscere l'identità dell'uomo che li ha sottratti.

Fin da subito però gli investigatori hanno avuto dei dubbi sull’identità della persona uccisa, nonché il ladro, per diversi motivi tra i quali c'é il fatto di non aver mai trovato un parente o conoscente che identificasse la vittima per procedere all’autopsia e che con quel nome non risultassero precedenti penali.

Duro lavoro quindi per gli inquirenti che oltre a dover ricostruire il fatto avvenuto in provincia di Frosinone, devono cercare di risalire alla vera identità dell’uomo ucciso e i suoi complici, persone sospettate di essere le stesse che, la sera del 24 ottobre scorso ad Arpino, hanno commesso una rapina.

In corso anche le verifiche sulla banca dati con le impronte digitali per vedere se risulta un nominativo o eventuali alias usati in passato da parte del rapinatore.