Sono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Roberta Ragusa. La notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, la donna 45enne, madre di due figli e con un matrimonio in crisi, titolare di un'autoscuola, svanì per sempre dalla sua casa di Gello di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. Coincidenza di fatti tragici, la scomparsa avvenne la stessa notte del naufragio della Costa Concordia.

Si sarebbe allontanata a piedi indossando solo un pigiama, a dispetto di temperature sotto lo zero. Per la giustizia italiana che lo ha processato e condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione, il marito Antonio Logli l'ha volontariamente uccisa e ha occultato il corpo mai trovato.

Secondo la difesa di Logli ci sarebbero rilevanti novità per rifare il processo.

Roberta Ragusa, allontanamento volontario

Per Antonio Logli, che si è sempre professato innocente, le porte del carcere si sono aperte nel 2019. Da un anno, un team composto dalla criminologa Anna Vagli, dall'avvocato Andrea Vernazza e dalla genetista forense Teresa Accetta sta svolgendo indagini difensive con un preciso obiettivo: annullare la sentenza passata in giudicato. A giorni, Vagli e Vernazza presenteranno alla Corte d'Appello di Genova un'istanza per ottenere la revisione del processo fondata sulla tesi dell'allontanamento volontario di Roberta Ragusa.

Intervistata da Fanpage, la criminologa Vagli ha detto che un super teste avrebbe rivelato di aver ricevuto una confessione importante da parte di Loris Gozi.

Gozi è il giostraio che sostenne di aver visto Roberta Ragusa in pigiama fuori casa litigare col marito la notte della scomparsa: si sarebbe inventato tutto per ottenere uno sconto di pena dopo la condanna per il furto di un computer, come raccontato in una lettera da un suo ex compagno di cella. Una novità che azzererebbe l'intero impianto accusatorio.

Inoltre, il team sarebbe entrato in possesso di alcuni dei diari di Roberta Ragusa scoperti la scorsa estate durante un nuovo sopralluogo nella soffitta dell’abitazione di proprietà di Logli a San Giuliano Terme. Per la difesa di Logli, gli scritti rafforzerebbero l'idea di un possibile allontanamento volontario, perché in essi la donna avrebbe espresso un senso di inadeguatezza e come dichiarato anche a una zia, Adriana Alpini, la volontà di andare in un posto caldo perché a casa non si sarebbe sentita apprezzata né dal marito né dai figli.

Per la genetista forense Accetta, non ci sarebbe "alcuna prova scientifica o testimoniale che dimostri, oltre ogni ragionevole dubbio, che la signora Ragusa sia deceduta. Nessuna soprattutto che attesti che il signor Logli sia colpevole di omicidio. L’assenza di prove è una prova stessa”.

Infine, la difesa cita l'episodio della caduta di Roberta dalla scala che conduce in soffitta il 10 gennaio, tre giorni prima della scomparsa: sbatté violentemente la testa, ma non si fece refertare al pronto soccorso. Per Vagli avrebbe avuto un'amnesia dissociativa, a cui sarebbe seguita una fuga. Sarebbe scappata all'estero: "La tesi dell'allontanamento volontario convince anche i figli, assolutamente certi dell'innocenza del padre", osserva la criminologa.

Ragusa, la cugina: 'Pagliacciate che rinnovano il dolore'

"A lungo abbiamo chiesto a Logli di far ritrovare i resti della mamma di Gello. La sua colpevolezza è certificata dalla giustizia italiana. Le indagini ci hanno svelato un mondo non apparente in cui questa donna era imprigionata", le parole dell'avvocato Nicodemo Gentile, legale di parte civile dell'associazione Penelope che tutela le famiglie delle persone scomparse.

"Sono pagliacciate che rinnovano il nostro dolore - aggiunge Giovanna Alpini, cugina di Roberta Ragusa - Logli e suoi difensori dicano ciò che vogliono, ma Roberta ha almeno avuto giustizia anche se non una tomba dove piangerla e portarle un fiore". Sulla pagina Facebook 'Roberta Ragusa, il cammino del tuo cuore' c’è chi si rivolge ai suoi figli, Daniele e Alessia, oggi maggiorenni: "Credete a vostro padre senza mai mettere in dubbio la sua posizione, ma mettete in dubbio l’amore e la serietà di vostra madre: così la uccidete un’altra volta".

Ma il padre di Logli, raggiunto da un inviato di Mattino Cinque insiste: "Siamo tutti convinti che Roberta si sia allontanata".

Roberta Ragusa, movente economico dell'omicidio

Roberta Ragusa sarebbe stata uccisa al culmine di un litigio, innescato dall'ascolto della telefonata del marito con l'amante Sara Calzolaio, baby-sitter e collaboratrice della scuola guida, poi diventata la sua compagna. Per l'accusa Roberta sarebbe uscita in pigiama inseguita da Logli che l'avrebbe aggredita e uccisa, nascondendo il corpo e denunciando la scomparsa il mattino dopo. Il movente di Logli sarebbe stato economico: la separazione, gli avrebbe portato via la casa e l'autoscuola.