Lunedì 21 febbraio, a Firenze, un uomo è stato denunciato alla polizia dopo aver riconsegnato al padrone un cellulare che aveva trovato per terra. Il giovane proprietario ha, infatti, ritenuto che l'uomo glielo avesse sottratto volontariamente la sera prima e lo ha pertanto accusato formalmente di furto.
La ricostruzione
Sono all'incirca le 7 del mattino quando Ioan, un operaio di origine rumena 41enne, trova un cellulare per terra, in un tratto di strada nei pressi dello stadio Artemio Franchi. Pensando che qualcuno lo avesse smarrito, decide di prenderlo: "Stavo andando a lavoro, quando ho visto un cellulare per terra, in mezzo alla strada.
Mi son detto: “Magari ci passa sopra un’auto e lo spacca. Capitasse a me girerebbero le scatole”. Così l’ho preso, lasciandolo acceso in attesa della chiamata del proprietario. Mi ha chiamato qualche ora dopo, ma è venuto con la polizia. Mi ha denunciato per furto e ora rischio il processo", afferma Ioan nella sua ricostruzione fatta al Corriere della Sera. Lo smartphone, infatti, è chiaramente bloccato da una password e non c'è modo di utilizzarlo. Nell'attesa Ioan inizia a lavorare, quando riceve, sul cellulare smarrito, una prima telefonata a cui non arriva a rispondere. Dopo poche ore il telefono squilla di nuovo: è il proprietario del cellulare, un ragazzo fiorentino, che lo accusa di averglielo rubato la sera prima, in un bar di Gavinana (PT).
Il ragazzo rintraccia Ioan tramite la geolocalizzazione e si presenta, accompagnato da due poliziotti, alla trattoria dove il muratore si trovava in pausa pranzo, iniziando ad inveire contro di lui. Sia Ioan che le forze dell'ordine cercano di calmarlo e farlo ragionare, ma il giovane non sente ragioni. Convinto che il muratore gli abbia sottratto il cellulare dolosamente, decide di sporgere denuncia.
Inutili i tentativi di difesa del manovale che chiede retoricamente il senso di rubare un cellulare, lasciandolo poi acceso. "Infatti sei stato pure stupido", è la replica del proprietario.
Ioan: "Sono un fiorentino onesto, vorrei mi fosse riconosciuto"
"Sono arrivato qui 20 anni fa - dice - e mi trovo benissimo. Firenze è la mia città e mai avrei pensato di trovarmi in una situazione del genere.
Forse finirò davanti a un giudice perché volevo rendere il telefono al suo legittimo proprietario. Non è assurdo?", dice Ioan a la Nazione.
Alla fine della vicenda a Ioan rimangono un foglio con la denuncia e un rimorso, quello di non essere andato subito a denunciare il ritrovamento: "Io ho sbagliato a non andare subito alla polizia a denunciare il ritrovamento del telefono, ma non sono un ladro. E non sono stupido. Sono un fiorentino onesto e vorrei che almeno questo mi fosse riconosciuto".