"Sono stata io, da sola, nel campo". Venerdì 17 giugno, Martina Patti, 23 anni, è comparsa di fronte al gip Daniela Monaco Crea per l'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo. La giovane donna, detenuta nel carcere di Catania, è accusata di aver ucciso la figlia Elena cinque anni. Il corpo senza vita della piccola è stato rinvenuto, in cinque sacchi, nella mattinata di martedì 14 giugno nelle campagne di Mascalucia, poco lontano da dove viveva con la mamma. Del caso di Cronaca Nera si sta occupando il procuratore Carmelo Zuccaro.

Il legale della mamma di Elena: 'Non è serena'

Martina Patti è stata sentita, in carcere, dal giudice per le indagini preliminari. La 23enne è accusata è di omicidio premeditato pluriaggravato e di occultamento di cadavere. Dopo il fermo, avvenuto, nella giornata di martedì, ha ammesso di aver ucciso la figlia Elena poco dopo il rientro dall'asilo. Tuttavia, il suo racconto è apparso molto confuso e presenta diversi punti da chiarire. La giovane madre, sorvegliata a vista nella sezione femminile, si sarebbe mostrata collaborativa e avrebbe risposto a tutte le domande. La 23enne avrebbe dichiarato di aver ucciso la bimba da sola.

L'arma del delitto - sembra un coltello da cucina - al momento non è ancora stata ritrovata e non sono state nemmeno definite le modalità con le quali la giovane mamma ha trasportato il corpicino della bimba in un campo non molto distante da dove la donna viveva con sua figlia.

Il legale di Martina, l’avvocato Gabriele Celesti, poco prima dell'interrogatorio parlando con la stampa aveva spiegato di aver sentito la sua assistita in videochiamata, ma di non poter rivelare il contenuto della loro conversazione. "Non è in uno stato d’animo sereno" ha concluso. A margine dell'interrogatorio, al fine di evitare strumentalizzazioni, si è limitata a sottolineare che il giudice si è riservato sull'ordinanza cautelare.

La mamma di Elena potrebbe essere stata aiutata da qualcuno

La ricostruzione effettuata dall'indagata davanti al Gip non sarebbe stata precisa e sarebbe stata caratterizzata da diversi "non ricordo", giudicati "pretestuosi" dagli investigatori. Nonostante Martina Patti abbia dichiarato di aver ucciso Elena da sola, gli inquirenti non possono ancora escludere l'intervento di terze persone.

Prima ancora di recarsi dai Carabinieri della tenenza di Mascalucia, infatti, la 23enne, avrebbe effettuato tra le 14 e le 15 di lunedì diverse telefonate.

Per far luce su questo aspetto, gli inquirenti stanno passando al setaccio le immagini registrate da un sistema di videosorveglianza installato nei pressi dell'abitazione di Martina. Risposte importanti per chiarire l'esatta dinamica dell'accaduto, inoltre, potrebbero arrivare presto dall'esame autoptico, in programma nel pomeriggio del 17 giugno presso il dipartimento di medicina legale dell'ospedale Cannizzaro di Catania.