Continua l'avanzata dell'esercito russo nella regione del Donbass. Da 10 ininterrotti giorni è sotto assedio la città di Severodonetsk, ultimo presidio ucraino nell'Oblast di Luhansk, sede dell'omonima autoproclamata repubblica filorussa. Nonostante la resistenza dei reparti ucraini, la città pare quasi sul punto di cedere dopo vari bombardamenti.
Due terzi di Severodonetsk sono in mano russa
Dopo Mariupol, ormai sotto il pieno controllo russo, anche Severodonetsk rischia di subire lo stesso destino: con questo, importante, passo avanti, il Cremlino si assicura il totale controllo dell'area del Donbass.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, l'esercito russo ha già conquistato due terzi della città. Nella giornata di ieri, i reparti speciali della Spetsnaz sono penetrati nel centro del paese, in cui sono ancora presenti decine di migliaia di civili. La notizia dell'incursione è stata prontamente confermata sia da Kiev che da Mosca, in particolare da Leonid Pasechnik, capo dell'autoproclamata Repubblica di Luhansk, che ha fatto sapere attraverso Telegram che: "Un terzo della città di Severodonetsk è stato liberato ed è già sotto il nostro controllo".
L'obiettivo dei russi non è esclusivamente il mero controllo politico della città, ma soprattutto le imponenti infrastrutture industriali presenti nella periferia di Severodonetsk, zona in cui l'esercito russo non ha ancora il pieno controllo e che mira ad ottenere lasciando gli edifici più intatti possibile, per ovvi motivi.
Rischio di una nuova catastrofe umanitaria
Nella città di Severodonetsk, secondo varie fonti, i combattimenti mettono in pericolo più di 19mila civili sui circa 100mila che hanno deciso di non abbandonare la città prima o durante le fasi iniziali del conflitto. Il rischio che nella città ucraina si sviluppi una nuova catastrofe umanitaria è sempre più uno scenario concreto, così come avvenuto nelle settimane scorse con la vicina Mariupol.
Il pericolo più vicino e imminente sono proprio le sopracitate industrie chimiche presenti nel territorio di Severodonetsk, serbatoio di sostanze tossiche per l'ambiente e gli esseri umani.
Secondo alcune fonti internazionali, in un attacco aereo a Severodonetsk è stata colpita una cisterna con acido nitrico di un impianto chimico e una nube tossica si diffusa nell'aria.
Lo ha comunicato su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Serhii Haidai, raccomandando ai residenti di "non uscire dai rifugi".
I possibili sviluppi
L'obiettivo di Vladimir Putin sarebbe quello di occupare interamente il Donbass entro il 1° luglio. L'avanzata delle truppe russe prosegue spedita, fa sapere il presidente ucraino Volodymir Zelenskij attraverso un video sui social: "La situazione nella direzione del Donbass è molto complicata. Severodonetsk, Lysychansk, Kurakhove sono ora l’epicentro dello scontro".
Contestualmente cresce il pessimismo verso un possibile accordo di pace, testimoniato dalla telefonata avvenuta tra Mario Draghi e lo stesso Putin [VIDEO].