Anche il Tour de France sta vivendo in questi giorni l'aumento dei contagi da Covid-19. Dal Belgio la SKA, un'associazione dei medici sportivi, ha criticato duramente il protocollo adottato dagli organizzatori del Tour de France e il modo in cui vengono effettuati i tamponi. La SKA è un'associazione che rappresenta gli interessi dei medici sportivi e dei loro pazienti.
SKA: 'I tamponi al Tour non vengono fatti nel modo giusto, i risultati non sono veritieri'
La SKA afferma di aver ricevuto informazioni da tre fonti diverse che una parte dei test Covid effettuati dall'organizzazione non si stanno svolgendo secondo i protocolli prestabiliti.
Secondo l'associazione i test anti-covid vengono eseguiti in modo non corretto, di conseguenza si mette in pericolo la salute dei corridori e di tutte le persone che lavorano a questo evento.
L'associazione belga inoltre afferma di aver sentito lamentele da parte di vari team e vari ciclisti riguardanti il modo con cui vengono effettuati i tamponi. Secondo alcune testimonianze il tampone verrebbe inserito non correttamente nel naso e di conseguenza non avere un risultato valido. Tutto ciò andrebbe a mettere in pericolo la salute di tutti.
Il presidente della SKA, Tom Teulingkx, ha dichiarato di essere deluso da come una competizione così importante a livello mondiale come il Tour de France non stia rispettando le regole rigorose per svolgere una gara in sicurezza per tutti.
Lo strano caso di Rafal Majka: positivo al Covid ma può gareggiare
Nelle scorse ore è giunta la notizia di un'altra positività tra il gruppo dei corridori sempre nel team UAE Emirates. Questa volta a risultare positivo è stato il polacco Rafal Majka. Il ciclista polacco si va ad aggiungere ai suoi compagni di squadra Vegard Laengen e George Bennett che però hanno già abbandonato la corsa a tappe francese in quanto positivi al Covid.
Majka invece, secondo i medici e gli organizzatori del Tour, può continuare la competizione in quanto ha una bassissima carica virale, di conseguenza i medici lo considerano come un soggetto non contagioso.
Qualche giorno prima anche Bob Jungels (ciclista lussemburghese che corre per l'AG2R Citroën Team.) risultò positivo alla partenza della prima tappa da Copenhagen, ma anche in quel caso al lussemburghese fu concesso di correre a causa della sua bassa carica virale.
Le regole del Tour de France per contrastare il Covid-19
I medici, per attestare che un corridore non sia contagioso, utilizzano i tamponi molecolari. Le regole del Tour de France prevedono che il ciclista può continuare a correre se la sua carica virale è bassa e se riceve il via libera da tre medici: il medico di squadra, il medico del Tour e il medico dell'UCI (Unione ciclistica internazionale).