Nelle scorse ore nel territorio di Adrano, in provincia di Catania, sono scattati dei controlli serrati da parte dei militari della locale stazione dei Carabinieri e dei tecnici dell’Azienda E-Distribuzione nel popoloso quartiere periferico di Monterosso per contrastare l'illegalità negli allacci abusi dei contatori alla rete pubblica elettrica. Dopo tali controlli sono state denunciate tre donne.

I controlli sugli allacci abusivi di energia elettrica

L’obiettivo della task force è stato quello di scovare eventuali illeciti negli allacci alla rete pubblica di energia elettrica in alcuni quartieri di Adrano.

I controlli dell’Arma si sono concentrati, infatti, soprattutto in alcune aree urbane periferiche della cittadina in provincia di Catania, tra questi il quartiere di “Monterosso”, nella zona nord dell’agglomerato urbano.

Furto di energia elettrica ad Adrano (Catania), nel popoloso quartiere 'Monterrosso': denunciate a piede libero tre donne

Il contrasto all’illegalità è ormai prassi diffusa da parte dell’azienda che distribuisce l’energia elettrica, dopo le continue e reiterate perdite di introiti in riferimento alla quantità di energia elettrica fornita.

Le verifiche hanno interessato circa 30 contatori in tutto, in altrettanti appartamenti dislocati nella zona periferica della cittadina adranita, il quartiere popoloso di Monterosso, zona con una intensa densità abitativa e costituita da piccole arterie viarie in cui si affacciano le abitazioni.

Le accurate verifiche dei tecnici di E-Distribuzione operate su circa 30 utenze adranite hanno condotto alla scoperta di parecchie utenze allacciate abusivamente alla rete elettrica pubblica. Per questo motivo, i Carabinieri hanno denunciato complessivamente tre donne adranite di 28, 50 e 60 anni.

Gli indizi riscontrati sui contatori manomessi e collegati direttamente alla rete elettrica pubblica

A carico delle tre donne sono scattate immediatamente altrettante denunce a piede libero con l'indizio di furto aggravato, relativo agli allacci palesemente manomessi, ovvero collegati direttamente alla rete pubblica elettrica, con un danno stimato dall’azienda per complessivi 47.000 euro di mancati introiti.

Oltre al reato in sé e alle possibili conseguenze giudiziarie per le tre donne, tale attività comporta anche un rischio notevole per l’incolumità di chi manomette senza le adeguate misure di sicurezza le reti elettriche pubbliche.