Giornata di sangue a Como, con tre differenti aggressioni avvenute nella stessa zona, la periferia sud della città, di cui in una di queste un uomo ha perso la vita. Giovedì 11 agosto un bambino di otto anni e un giovane di 23 anni sono stati feriti, rispettivamente, con una bottiglia al braccio e dei cocci di vetro alla gola. Poche ore più tardi Giuseppe Mazza, 76 anni, è stato ritrovato morto nella sua auto con un'importante ferita da arma da taglio alla gola. Nel pomeriggio Omar Q. di 33 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato.

Al momento non è escluso, ma neppure confermato, che i tre episodi di cronaca nera siano collegati tra di loro.

Le aggressioni

Secondo quanto ricostruito, la prima aggressione sarebbe stata ai danni di un bambino che passeggiava con lo zio nelle vicinanze dell'ospedale Sant'Anna di Como. Senza alcun motivo, un uomo con una bottiglia in mano gli si è avvicinato e lo ha colpito a un braccio e a una mano. Poi si è subito allontanato. Il piccolo non ha riportato lesioni o ferite importanti, è stato medicato e, seppur sotto shock, è in buone condizioni.

La seconda aggressione, è avvenuta poco dopo, in via Giussani e si è svolta con modalità simili. Un ragazzo, mentre camminava per la strada, all'altezza della pensilina dell'autobus, è stato raggiunto da uno sconosciuto che lo ha ferito alla gola con un pezzo di vetro.

Alcuni motociclisti hanno immediatamente dato l'allarme e il giovane è stato ricoverato in "codice giallo" in ospedale. Non è in pericolo di vita. Nel frattempo i carabinieri, hanno fermato un 33enne residente ad Albiolo, con alcuni precedenti penali. Le accuse nei suoi confronti, al momento, sono di tentato omicidio e lesioni.

L'omicidio

Il fermato potrebbe aver ucciso, sempre ieri in via Giussani, anche Giuseppe Mazza, originario di Sondrio, ma formalmente senza fissa dimora. La sequenza degli eventi, i luoghi e gli orari lascerebbero intendere che i fatti siano concatenati, tuttavia al momento non sono stati rilevati elementi concreti per provarlo.

L'anziano, da quanto ricostruito, sarebbe morto intorno a mezzogiorno, ma sarebbe stato rinvenuto solo intorno alle 17 all'interno della sua Volkswagen Lupo (divenuta negli ultimi tempi la sua casa) in un parcheggio nelle vicinanze delle scuole. L'utilitaria aveva il finestrino abbassato. Ad accorgersi del corpo senza vita e a dare l'allarme è stato un 16enne che si trovava a passare di lì casualmente. L'uomo presentava una profonda ferita d'arma da taglio alla gola, ma sul luogo del delitto non sarebbero stati ravvisati elementi che farebbero pensare a una colluttazione.

Don Giusto Della Valle il parroco di Rebbio, subito intervenuto, ha dato l’estrema unzione al 76enne. "Lo conoscevo di vista - ha spiegato - l’avevo incrociato in un paio di occasioni. Era una persona discreta, ma sapevamo che non aveva una casa. Tuttavia, non ci aveva mai chiesto aiuto".