Alessia Pifferi, 37 anni, è rinchiusa nel carcere milanese di San Vittore con l'accusa di aver lasciato morire la figlioletta Diana, nata a gennaio 2021, di fame e di sete. Nonostante tutto, come ha fatto sapere il suo legale, l'avvocato Solange Marchignoli, molte persone le stanno scrivendo per manifestarle vicinanze e per offrirle soldi o vestiti. Il pm Francesco De Tommasi, che sta seguendo il caso di Cronaca Nera, ha descritto la donna come una "persona senza scrupoli, capace di commettere delle atrocità". Secondo il suo giudizio, avrebbe lasciato sola la bimba per potersi andare a divertire.

Alessia Pifferi non si renderebbe conto di quanto ha fatto

Alessia Pifferi, lo scorso 14 luglio, è uscita dalla sua abitazione di Ponte Lambro (periferia est di Milano) per raggiungere il nuovo compagno a Leffe (in provincia di Bergamo). Pur sapendo che non sarebbe rientrata per giorni, ha lasciato nell'appartamento la sua bambina. La piccola è stata ritrovata mercoledì 20 luglio senza vita. La giovane madre è stata arrestata con l'accusa omicidio volontario pluriaggravato e ora si trova in totale isolamento (senza alcun contatto con l'esterno) e sorvegliata a vista.

Secondo l'avvocato Solange Marchignoli, Alessia non avrebbe compreso quanto accaduto. "Alessia Pifferi non ha ancora capito cosa ha fatto - ha spiegato - Si rende conto che sua figlia non c’è più ma c’è bisogno di altro tempo perché realizzi davvero cosa è successo".

L'avvocato ha precisato che finora, durante i colloqui in carcere, la sua assistita non si è mai veramente sfogata riconoscendo le sue colpe, però ha pianto: "Le prime volte che ci siamo parlate e ha raccontato la sua storia, ha pianto".

Molte persone chiedono di poter aiutare Alessia Pifferi

In queste settimane Alessia Pifferi, tramite il suo legale, avrebbe provato a riallacciare i contatti con la mamma e con l'ormai ex fidanzato.

Al momento, però, i suoi tentativi sono caduti nel vuoto. I suoi cari, almeno per ora, non vorrebbero parlare con lei.

Come ha fatto notare la legale, intervenuta anche a Zona Bianca, Alessia in questo momento è completamente sola. Tuttavia, nonostante l'atroce delitto commesso, molte persone sconosciute si sono fatte avanti e si sono dette disposte ad aiutarla.

"Anche io - ha aggiunto l'avvocato Marchignoli - ogni giorno lettere di uomini e donne che chiedono cosa poter fare per darle una mano, per poterle comprare dei vestiti, o mandarle del denaro". "Un sacco di persone - ha proseguito - vorrebbero contattarla e aiutarla nella sua solitudine. Questa persona è sola". "Un conto è il reato - ha quindi concluso - un conto è la persona umana".