Lunedì 28 novembre si è verificata l'uccisione di un cane in zona Bacu 'e Cardu, nelle campagne di Serdiana, paese nel sud della Sardegna.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Dolianova – intervenuti per primi sul luogo della tragedia – l'allevatore 26enne, denunciato alla Procura della Repubblica di Cagliari per “uccisione di animali”, avrebbe sparato all'animale della sua vicina, perché secondo lui avrebbe disturbato le sue pecore mentre pascolavano. "Versione ancora tutta da verificare", assicurano gli investigatori dell'Arma.

L'allevatore 26enne, dopo aver raggiunto il terreno di sua proprietà e dopo aver visto il Labrador camminare non troppo distante dalla proprietaria, sarebbe sceso dall'auto guidata dal padre (anche lui allevatore) e – di fronte agli occhi increduli della vicina di casa – avrebbe esploso una raffica di colpi dal suo fucile, uccidendo il cane sul colpo. Poi con l'aiuto del genitore – secondo quanto accertato dalle indagini dei carabinieri – avrebbe caricato sull'auto il corpo senza vita dell'animale e si sarebbe dato alla fuga.

La denuncia della padrona del cane

La proprietaria del cane, una 57enne titolare di un agriturismo a Dolianova, non credeva ai suoi occhi. E in uno stato di forte agitazione si è immediatamente rivolta ai carabinieri per denunciare il fatto di cronaca.

Dopo essere stata sentita dagli inquirenti in caserma, dove ha raccontato la sua versione dei fatti, i carabinieri della stazione di Dolianova hanno immediatamente dato il via alle indagini.

I militari hanno raggiunto l'abitazione dell'allevatore e hanno avuto la conferma di quello che la donna aveva poco prima raccontato in caserma.

All'esterno della casa del 26enne hanno infatti trovato l'auto del padre con l'interno ancora sporco di sangue.

Quando gli investigatori hanno chiesto come mai ci fosse del sangue nel portabagagli dell'auto padre e figlio non hanno saputo dare una giustificazione: a questo punto per l'allevatore è partita la denuncia alla Procura della Repubblica di Cagliari per “maltrattamento di animali”, si legge negli atti.

Il giovane rischia una condanna da tre a 18 mesi o una multa fino a 30mila euro.

All'interno della casa infatti – oltre a numerose armi comunque detenute regolarmente – i carabinieri hanno anche trovato una serie di proiettili che non corrispondevano al calibro delle armi detenute. Per questo i militari hanno sequestrato 37 cartucce calibro 9x21 e anche 15 pallini calibro 16 adatti ai fucili.