Azouz Marzouk è stato condannato per diffamazione aggravata a due anni e mezzo di carcere e, nelle scorse ore, sono state rese note le motivazioni che hanno portato alla sentenza. L'uomo, marito di Raffaella Castagna e padre di Youssef (due delle quattro vittime della "strage di Erba"), con le sue dichiarazioni avrebbe alimentato la cosiddetta corrente innocentista denigrando la parte offesa e, nello specifico, i suoi due cognati, Pietro e Beppe Castagna.

Proprio nelle ultime settimane, il sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser aveva sostenuto l'innocenza di Olindo Romano e Rosa Bassi - a suo dire vittime di errore giudiziario - chiedendo di riaprire il caso di Cronaca Nera che, nel dicembre 2006 sconvolse la cittadina alle porte di Como.

La motivazioni della condanna di Azouz Marzouk

Azouz Marzouk avrebbe condotto, secondo il giudice di Como Veronica Dal Pozzouna, una "campagna diffamatoria di gravità estrema" ai danni dei due fratelli della moglie Raffaella, barbaramente uccisa, nel suo appartamento di Erba, con il figlioletto di due anni e mezzo, la madre e una vicina di casa, la sera del 6 dicembre 2006.

Marzouk, in più di un'occasione avrebbe rilasciato dichiarazioni molto forti, che avrebbero alimentato la corrente innocentista sulla strage e portato alla denigrazione di Beppe e Pietro Castagna, già stravolti del delitto dei loro cari, i quali sarebbero stati travolti, nuovamente, da un'impressionante risonanza mediatica causata delle accuse infondate a loro rivolte.

Durante alcune interviste, infatti, l'uomo, sostenendo l'innocenza dei coniugi Romano aveva affermato che dietro l'omicidio della moglie, del figlioletto, della suocera e della vicina ci sarebbe stato un movente economico.

Azouz Marzouk crederebbe nell'innocenza di Rosa e Olindo

"Indagate sulla famiglia - aveva spiegato Azouz nel 2019 - il mio Youssef conosceva l'assassino, è stato ucciso da qualcuno vicino a Raffaella".

"Per capire che qualcuno voleva l'eredità di mia moglie - aveva concluso - basta leggere le carte". Le sue insinuazioni, però, avevano fatto infuriare gli ex cognati, che lo avevano denunciato.

Il giudice avrebbe ravvisato nelle parole di Marzouk un riferimento chiaro alla famiglia delle vittime e, anche per questo motivo, nelle sentenza di condanna ha sottolineato lo "speciale disvalore" di questo comportamento sotto due profili poiché non solo la pesante accusa proveniva proprio dal cognato dei fratelli Castagna, ma sarebbe stata anche inserita all'interno di una corrente innocentista e revisionista del processo di Erba che si è risolta in una campagna di disinformazione a tutti gli effetti.

Una campagna basata su allusioni sibilline e su denigrazioni eclatanti e, per questo motivo, ritenuta "brutalmente lesiva della reputazione di Beppe e Pietro Castagna".

Azouz Marzouk, che ha sempre reputato Olindo e Rosa innocenti, ha tenuto - sempre secondo il giudice - una condotta compiuta "nella consapevolezza della falsità delle accuse rivolte". A credere nell'innocenza dei due coniugi - condannati all'ergastolo in via definitiva - ci sarebbe anche il sostituto procuratore generale di Milano che, un mese fa, il 12 aprile, ha depositato la richiesta di revisione del processo. Il procuratore generale Francesca Nanni e l'avvocato generale Lucilla Tontodonati, nei prossimi giorni, dovrebbero pronunciarsi in merito.