Zakaria Atqaoui, italo-marocchino 23enne, reo confesso dell'omicidio di Sofia Castelli, studentessa di Sociologia 20enne, rimarrà in carcere.

Nella giornata di questo mercoledì 2 agosto è comparso per l'interrogatorio di garanzia, di fronte al giudice per le indagini preliminari Elena Sechi. Il giovane, ha ripercorso la notte tra venerdì 28 e sabato 29 luglio e ha ammesso di aver colpito la ragazza più volte, mentre dormiva. Il caso di Cronaca Nera è seguito dalla pm Emma Gambardella, titolare del fascicolo.

Zakaria avrebbe premeditato l'omicidio di Sofia

Al termine dell'interrogatorio di garanzia, la gip del tribunale di Monza Elena Sechi, ha deciso di disporre la custodia cautelare del reo confesso Zakaria. Tuttavia, la giudice, non ha ritenuto necessario convalidare il fermo emesso, nella serata di sabato, dalla pm Emma Gambardella. A suo dire, il pericolo di fuga, non sarebbe fondato in quanto il giovane, subito dopo il delitto di Sofia, si è recato spontaneamente negli uffici del comando di Polizia locale di Cologno per costituirsi.

La gip Sechi, comunque, ha riconosciuto l'aggravante della premeditazione, oltre ai futili motivi e al fatto che tra vittima ed assassino vi era una relazione affettiva.

Secondo quanto ricostruito dalla Gip, sarebbe improbabile che il 23enne abbia maturato improvvisamente la decisione di uccidere Sofia. Zakaria, infatti, avrebbe atteso il rientro della ragazza prefigurando di sorprenderla con un altro uomo.

In attesa dei risultati dell'autopsia, i carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni, stanno proseguendo le indagini, cercando di ritrovare il cellulare dell'indagato.

Per la giornata di venerdì 4 agosto, invece, sono state fissate le copie forensi dei cellulari di Sofia e di Aurora, l'amica che dopo la serata in discoteca si era fermata da lei, in corso Roma.

Zakaria avrebbe colpito Sofia con almeno cinque coltellate

L'ex fidanzato di Sofia Castelli, già al momento del fermo, aveva ammesso le proprie responsabilità e, durante l'interrogatorio di garanzia, ha ripercorso quanto accaduto all'alba di sabato mattina nell'appartamento di Cologno Monzese (Milano) della studentessa.

Atqaoui, venerdì 28, durante un incontro con la ventenne, le avrebbe subdolamente sottratto le chiavi di casa. Poi, in serata - approfittando del fatto che i genitori di Sofia fossero in vacanza in Sardegna con in figlio minore - mentre lei era in discoteca con le amiche, si sarebbe introdotto nell'abitazione. Quindi sarebbe entrato nella stanza della studentessa e, con un coltello tra le mani, si sarebbe nascosto nel suo armadio. Per sua stessa ammissione, mentre la ragazza dormiva, avrebbe addirittura deciso di cambiarlo, perchè non lo riteneva "adatto", in quanto seghettato e dotato di una lama smussata.

Il 23enne ha riferito di aver colpito Sofia per tre volte, al collo, precisando però di non avere chiari ricordi dopo il primo fendente.

Zakaria, infatti, avrebbe spiegato di essersi visto "insanguinato fuori dalla camera". Poi, come precisato da vari altri quotidiani, ha aggiunto di aver fumato un paio di sigarette per calmarsi. "Avevo la nausea - ha aggiunto - non riuscivo a parlare".

L'autopsia sul corpo di Sofia non è stata ancora eseguita. Tuttavia, stando ai primi accertamenti, le coltellate sarebbero almeno cinque o sei. L'arma del delitto, nei prossimi giorni, verrà analizzata dai Ris di Parma.