Oltre 3.300 piantine di marijuana già sviluppate, coltivate in un terreno di oltre un ettaro ad Arborea, in provincia di Oristano, a due passi da numerose coltivazioni di mais. La scoperta è stata fatta questa mattina, 14 settembre, dai carabinieri dei reparti provinciali di Oristano e Cagliari che hanno arrestato uno studente diciottenne. Il giovane – secondo gli inquirenti che hanno indagato sul fatto di cronaca – sarebbe il coltivatore della piantagione, considerando anche che al momento del blitz delle forze dell’ordine è stato visto mentre armeggiava con l’impianto di irrigazione che portava l’acqua a tutta la coltivazione.

I carabinieri, durante l’operazione, hanno anche recuperato 80 chili di marijuana già essiccata e quindi pronta a essere immessa nel mercato delle sostanze stupefacenti.

Secondo gli investigatori l'erba – una volta venduta nel mercato al dettaglio – avrebbe fruttato svariate centinaia di migliaia di euro. I militari dei reparti provinciali di Cagliari e Oristano da tempo tenevano sotto controllo le campagne vicino ad Arborea che, generalmente, vengono coltivate per produrre il mais. Per lo studente le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Oristano sono pesantissime: coltivazione, produzione e detenzione illecita ai fini di spaccio di marijuana. La marijuana infatti – dopo le analisi effettuate dagli specialisti del Ris di Cagliari – aveva un tenore di Thc pari al 3,33 per cento.

Il limite consentito dalla legge è lo 0,6 per cento.

Una maxi operazione dei carabinieri

“La nostra operazione – dicono gli investigatori dei carabinieri – può essere considerata una delle più rilevanti negli ultimi tempi in termini di quantità. Sicuramente – spiegano i militari – questo sequestro ha inferto un durissimo colpo a chi con la vendita avrebbe guadagnato parecchi euro con la commercializzazione del prodotto.

Tra l’altro - confermano gli specialisti del Ris di Cagliari – si tratta di una qualità di marijuana che non raggiunge grandi altezze, proprio per non dare nell’occhio. Sicuramente – assicurano – il suo tenore di Thc è molto elevato”.

Dopo il sequestro delle 3.300 piante i militari sono stati impegnati a tagliare e ridurre in rotoballe la sostanza stupefacente che – dopo tutti i controlli di rito – sarà distrutta.

Le indagini sono comunque ancora in corso. Gli investigatori dell’Arma infatti pensano che oltre al diciottenne anche atre persone siano coinvolte. Anche perché proprio nel capannone a pochi passi dalla piantagione – di proprietà della famiglia del giovane – sono stati trovati fitofarmaci e fertilizzanti utilizzati per migliorare la qualità della marijuana.