Nella giornata di oggi, martedì 10 ottobre, il gip di Roma avrebbe dovuto stabile se archiviare o meno l’indagine sulla morte di Alessio Vinci, studente 18enne di Ventimiglia (Imperia) ritrovato senza vita a Parigi all'alba del 18 gennaio 2019. Alla fine la Procura non si è però pronunciata: a parlare della vicenda nelle scorse ore anche la trasmissione Rai "Chi l'ha visto?" che, in questi anni, ha seguito con grande attenzione il caso di Cronaca Nera.

Il nonno di Alessio Vinci non ha mai creduto al suicidio

Alessio Vinci, brillante studente iscritto al primo anno d'ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato rinvenuto senza vita in un cantiere del quartiere parigino di Porte Maillot, ai piedi di una gru alta cinquanta metri.

La procura di Roma, tribunale competente, dopo aver ricevuto gli atti dai colleghi d'Oltralpe, aveva aperto un fascicolo ipotizzando il reato di istigazione al suicidio.

Tuttavia, in seguito alla pesante battuta d'arresto subita dalle indagini, era arrivata la richiesta d'archiviazione. Il nonno del ragazzo, Enzo Ferraro, scomparso lo scorso agosto, non ha mai creduto all'ipotesi del gesto estremo. L'anziano si è sempre battuto per la ricerca della verità e si è sempre opposto, con tutte le sue forze, all'archiviazione. Tant'è che prima di morire, ha incaricato l'avvocato Sara Dettori di proseguire le sue ricerche.

Il caso di Alessio Vinci non è ancora stato archiviato

Oggi, il gip capitolino, non si è pronunciato e, di fatto, si è preso ulteriore tempo per mettere, definitivamente, la parola fine al caso.

L'avvocato Sara Dettori, a margine dell'udienza, durata circa un'ora, ha spiegato alla redazione di Federica Sciarelli, di aver evidenziato tutti gli elementi considerati "in contrasto" con le conclusioni del pubblico ministero. La riserva verrà sciolta entro 15 giorni. Con cauto ottimismo, il legale, ha poi aggiunto: "Abbiamo chiesto l'imputazione coatta per omicidio".

I motivi a sostegno di una richiesta tanto forte sono diversi e numerosi. Alessio, arrivato da solo a Parigi, alla Gare de Lyon, in treno, è entrato nella sua stanza del hotel a quattro stelle Le Méridien Etoile con un zainetto mai rinvenuto. Al nonno, completamente ignaro del viaggio del nipote, sarebbe stato invece riconsegnato un altro zainetto, sempre di proprietà del giovane.

Inoltre, secondo la dottoressa Dettori, maggiore attenzione andrebbe data non solo alla dinamica della vicenda - per certi versi poco chiara - ma anche alla geolocalizzazione, recuperata dal pc al messaggio criptico lasciato dal talentuoso studente. Il 18enne, infatti, prima di morire, ha posto l'attenzione sulla misteriosa scritta: "E.T.P. Je sais CAM 381ASLCM". I legali chiedendo di acquisire il fascicolo francese e ipotizzando che Alessio non sia caduto dalla gru, ma da un altro edificio vicino, hanno chiesto di effettuare, attraverso una consulenza, ulteriori accertamenti.