"Alice Neri si è difesa fino all'ultimo, con tutte le sue forze". È questa la conclusione del consulente Vittorio Gatto, nominato dalla procura di Modena per far luce su un caso di cronaca nera che fa ancora discutere.

Neri, donna di 32 anni che viveva a Rami di Ravarino con il marito Nicholas Negrini e la figlia piccola, è stata ritrovata carbonizzata nella sua Ford Fiesta la sera del 18 novembre 2022, nelle campagne di Fossa di Concordia. Per il suo omicidio è stato arrestato un 29enne di origine tunisina, Mohamed Gaaloul.

Alice Neri avrebbe provato a difendersi con tutte le sue forze

Nelle scorse ore sono state rese note le conclusioni riportate sulla relazione medico legale depositata in procura in relazione alla morte di Alice Neri. Stando a quanto spiegato dal consulente Vittorio Gatto, la giovane donna avrebbe tentato di sfuggire all'ira del suo assassino e avrebbe cercato di difendersi fino all'ultimo. Sui suoi resti, infatti, sono state riscontrate delle chiare ferite da difesa.

Inoltre, sembra che la donna sia morta a causa delle diverse, e violentissime, coltellate, almeno 5 o 6, delle quali una al cuore. Neri, quindi, quando fu nascosta nel bagaglio della sua auto, poi data alla fiamme, era già morta. Nelle via aree, infatti, non è stata trovata traccia di un'eventuale inalazione di materiale fuligginoso.

L'ultima serata di Alice Neri

Il consulente della procura modenese, dopo aver eseguito una serie di accertamenti tossicologici sui tessuti biologici rinvenuti, ha anche riscontrato la presenza di un farmaco utile per il trattamento di nausea e vomito e tracce di cocaetilene che confermerebbero l'assunzione recente, da parte della vittima, di alcol e di cocaina.

Tuttavia, come ha rimarcato lo stesso dottor Gatto, queste sostanze alcoliche e stupefacenti non avrebbero provocato il decesso di Alice Neri.

La giovane donna, stando a quanto ricostruito, è uscita di casa nel tardo pomeriggio di giovedì 17 novembre, dicendo al marito che avrebbe incontrato un'amica per un aperitivo. La donna, invece, ha raggiunto lo Smart Cafè di Concordia e ha trascorso l'intera serata con il collega e amico Marco.

I due sarebbero stati insieme fino all'ora di chiusura, intorno alle 2.30 di notte. Poi Neri avrebbe incontrato il suo assassino, Mohamed Gaaloul.

L'uomo è a oggi il principale sospettato dell'omicidio. Detenuto nel carcere modenese di Sant'Anna è stato arrestato lo scorso dicembre, dopo essere fuggito tra Svizzera e Francia. A luglio di quest'anno la Corte di Cassazione, respingendo il ricorso presentato dal legale del giovane, l'avvocato Roberto Ghini, ha stabilito che non potrà ritornare in libertà.