L'idea di una possibile rinuncia di Papa Francesco al pontificato torna periodicamente alla ribalta, soprattutto in occasione dei suoi problemi di salute. Questa volta a riaccendere il dibattito sono state le parole del cardinale Gianfranco Ravasi, intervistato nel corso del programma Non Stop News su RTL 102.5. Secondo il porporato, Bergoglio potrebbe prendere in considerazione l’idea di dimettersi solo ed esclusivamente qualora le sue condizioni fisiche compromettessero la capacità di mantenere un contatto diretto con i fedeli e di comunicare in maniera incisiva: un'ipotesi che in questo momento pare esclusa.
La determinazione di Papa Francesco
Nel corso della sua intervista Ravasi ha ricordato come il Pontefice abbia sempre dimostrato una forte volontà di continuare il proprio ministero nonostante le difficoltà fisiche.
Un esempio è stato il problema di qualche tempo fa al ginocchio, che ha costretto il Papa a modificare il suo stile di vita e la sua interazione con il pubblico. Nonostante ciò Bergoglio aveva ribadito che "si governa con la testa, non con il ginocchio", evidenziando la ferma decisione di portare avanti il suo incarico anche in situazioni difficili, come dimostrato dai numerosi viaggi affrontati in condizioni fisiche non ottimali.
Ravasi ha sottolineato che solo nel caso in cui il Papa non fosse più in grado di comunicare con chiarezza e di esercitare il suo ruolo in modo pieno e consapevole, allora potrebbe valutare l’ipotesi delle dimissioni.
La lettera di dimissioni del 2013
L'argomento delle possibili dimissioni di Papa Francesco non è nuovo. Già nel dicembre 2022, in un’intervista al quotidiano spagnolo ABC, Bergoglio rivelò di aver firmato, all’inizio del suo pontificato nel 2013, una lettera di rinuncia nel caso in cui una grave malattia gli impedisse di governare la Chiesa in modo lucido ed efficace. Il documento fu consegnato all'allora segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone.
Questa decisione fu presa sull'onda dello scalpore che aveva suscitato la storica rinuncia avvenuta pochi mesi prima di Papa Benedetto XVI, avvenuta il 28 febbraio 2013. Ratzinger giustificò la sua scelta con il deterioramento della propria salute fisica, che gli impediva di svolgere gli impegni quotidiani del pontificato.
Ravasi ha ricordato di aver vissuto da vicino quella decisione, sottolineando come Ratzinger avesse ancora una mente lucida, ma un corpo non più in grado di sostenere il peso del ruolo.
Papa emerito. La visione di Francesco
Se mai dovesse rinunciare al pontificato, Papa Francesco ha già espresso da tempo chiaramente che non adotterebbe il titolo di "Papa emerito", né vestirebbe la talare bianca, come invece fece Benedetto XVI. In un’intervista del luglio 2022 a Televisa Univision, Bergoglio spiegò che preferirebbe essere chiamato "vescovo emerito di Roma" e che non rimarrebbe in Vaticano, né tornerebbe in Argentina. La sua intenzione, in caso di dimissioni, sarebbe quella di continuare il suo ministero pastorale, trovando una chiesa a Roma dove poter confessare i fedeli e visitare i malati.
Nonostante le speculazioni di queste settimane Papa Francesco non ha manifestato alcuna intenzione imminente di dimettersi. Anzi ha più volte ribadito che il ministero del Papa è "ad vitam", ovvero a vita, e che la sua rinuncia sarebbe contemplata solo in caso di estrema necessità.