Nella giornata del Giubileo dei malati, che si è celebrata in piazza San Pietro in Vaticano nella mattinata di domenica 6 aprile, papa Francesco, alle 11:38, è giunto a sorpresa tra la gente, per poter essere vicino alle persone malate convocate per questa giornata particolare dell’anno giubilare, un giorno dedicato al mondo della salute.

Una giornata degna di significato per il Santo Padre

Il pontefice ha voluto essere presente, nonostante le sue attuali condizioni di salute che sta affrontando con una lunga riabilitazione dopo il ricovero all’ospedale Gemelli per la polmonite contratta nel mese di febbraio.

Lo ha fatto, facendo una gradita sorpresa, apparendo in pubblico sulla sedia a rotelle e con i naselli per l’ossigeno, con una voce appena udibile dalle persone che lo hanno ascoltato, assistito da un infermiere.

È stata una sorpresa che è durata pochi minuti. Sorpresa assoluta in quanto la Santa Sede aveva annunciato nei giorni scorsi che il papa ha rimandato la registrazione audiovisiva dell’Angelus in quanto privo di voce, ma ha voluto essere presente a tutti i costi, come un pastore accudente verso il suo gregge. Erano presenti più di 20mila persone, provenienti da tutto il mondo. Il Santo Padre, per l'occasione, ha scambiato poche parole ma cariche di significato, dicendo: “Buona domenica a tutti, grazie tante”.

Poi è rientrato a Santa Marta.

Il papa è giunto in piazza durante l’omelia pronunciata da Monsignor Fisichella

Ha preso il posto del Santo Padre come presidente della celebrazione eucaristica Monsignor Rino Fisichella, il quale ha letto l’omelia preparata dallo stesso pontefice. Il pensiero di questa giornata, alla fine, si può riassumere in questo: l’esserci fisicamente, nel tempo della realtà virtuale, è sicuramente significativo.

Una fatica fatta di esperienze, come quella del viaggio, del lavoro, della fatica, sono insostituibili come quella della malattia, secondo il pensiero espresso direttamente dal Santo Padre: “La malattia è una delle prove più difficili e dure della vita, in cui tocchiamo con mano quanto siamo fragili”.

Una presenza, quella degli ammalati, importante: molti erano in carrozzina, altri coperti per via della chemio che stanno facendo, Una situazione di sofferenza che papa Bergoglio sta vivendo personalmente, chiuso ermeticamente in camera per evitare di respirare bacilli e virus, per affrontare con successo la sua lunga e difficile convalescenza.

Al termine è stato diffuso anche il testo dell'Angelus, preparato sempre da papa Bergoglio. Nelle parole del papa, oltre a pregare per tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, vittime inermi spesso di aggressioni ingiustificate, E sempre il pontefice ha chiesto rispetto per la loro missione, che va sostenuta con ogni mezzo, compreso anche investimenti economici per adeguare le strutture sanitarie.