Il 16 agosto 2025 segna una data dolorosa per la televisione italiana: si è spento a Roma, all’età di 89 anni, Pippo Baudo, il conduttore più amato e rappresentativo del piccolo schermo.
Con lui se ne va non solo un volto noto, ma un pezzo di storia collettiva che ha attraversato oltre sessant’anni di spettacolo, musica, cultura e costume del nostro Paese.
A confermare la notizia Giorgio Assumma, suo storico amico e legale.
Addio a Pippo Baudo, uno dei giganti della Tv italiana
La notizia della sua morte è stata confermata dal suo storico amico e legale Giorgio Assumma, che per anni lo ha accompagnato nella sua carriera e nelle vicende personali.
Assumma ha dichiarato: "Con Pippo Baudo se ne va il signore dei presentatori, una figura che resterà unica nella nostra televisione".
Pippo Baudo, nato a Militello in Val di Catania nel 1936, iniziò la sua carriera negli anni Sessanta, quando la televisione era ancora in bianco e nero e stava costruendo il suo linguaggio. In breve tempo divenne “il volto” dell’intrattenimento italiano, grazie ad una combinazione unica di eleganza, autorevolezza, ironia e spontaneità.
Con lui la TV era familiare e autorevole al tempo stesso. Baudo era capace di far divertire, emozionare e riflettere, sempre mantenendo un profilo da “padrone di casa” che accoglieva il pubblico con calore e professionalità.
I Festival di Sanremo: tredici conduzioni da record
Quando si parla di Baudo, è impossibile non ricordare il Festival di Sanremo. Con ben tredici edizioni condotte, è il presentatore che più di tutti ha legato il proprio nome alla kermesse canora.
Sotto la sua guida sono nati momenti indimenticabili: dalle performance dei grandi della musica italiana alle scoperte di nuovi talenti che poi sarebbero diventati star affermate.
Baudo riusciva a gestire imprevisti, a rassicurare gli artisti e a mantenere sempre il controllo della scena, dimostrando una padronanza del mezzo televisivo senza eguali. Oltre a Sanremo, è stato protagonista di programmi che hanno fatto la storia della Rai e della TV italiana.
Tra questi:
“Settevoci”: il programma musicale che lo lanciò definitivamente.
“Canzonissima”: uno show che univa musica e spettacolo, tra i più seguiti degli anni Settanta.
“Fantastico”: varietà del sabato sera che entrò nell’immaginario collettivo.
“Domenica In”: Baudo ha legato il suo volto a questo contenitore domenicale, portandolo al successo per decenni.
Il rapporto con il pubblico e la vita privata
Ciò che ha reso Pippo Baudo unico è stato il suo rapporto diretto con il pubblico. Non era solo un presentatore, ma una figura familiare che entrava nelle case degli italiani con naturalezza. Il suo modo di rivolgersi alle persone era rispettoso e coinvolgente: parlava al pubblico come se fosse un amico, ma con l’autorevolezza di chi sapeva gestire uno show complesso.
In un’epoca in cui la TV era ancora il centro della vita sociale, Baudo diventò una sorta di “garante” della qualità e della continuità del palinsesto.
Chiunque ricorda il suo inconfondibile “Lunga vita alla televisione!” o il modo con cui riusciva a improvvisare battute per sdrammatizzare le situazioni. Era un professionista rigoroso, ma anche un uomo dotato di grande ironia, che sapeva trasformare i piccoli imprevisti in momenti memorabili.
Oltre alla carriera, la vita di Baudo è stata costellata di affetti e rapporti personali importanti. Celebre il suo matrimonio con Katia Ricciarelli, soprano di fama mondiale. Il loro legame ha attraversato momenti di amore e di difficoltà, ma ha sempre attirato l’attenzione dei media e del pubblico.
I colleghi lo ricordano come un uomo esigente, ma giusto: pretendeva serietà e professionalità, perché riteneva che la TV fosse una “missione culturale” oltre che un divertimento.
Le reazioni del mondo dello spettacolo
Il mondo dello spettacolo e della politica si è stretto attorno alla figura di Baudo. Conduttori, cantanti, attori e personaggi televisivi hanno voluto ricordarlo sui social con parole cariche di emozione.
Alba Parietti lo ha definito “la televisione stessa”, mentre tanti colleghi hanno sottolineato come sia stato un maestro, un punto di riferimento e un esempio da seguire.
La morte di Pippo Baudo lascia un vuoto enorme nella cultura popolare italiana. Era più di un conduttore: era un simbolo di continuità, di passione e di dedizione a un mestiere che ha reso grande la televisione italiana.