Nel quartiere Carmine, nel cuore del centro storico di Catanzaro tre gatti sono stati trovati morti nell’arco di pochi mesi. L’ultima scoperta, avvenuta questa mattina, giovedì 14 agosto 2025 alle ore 8:30 in piazza Fiorentino, ha turbato gli abitanti della zona. Il corpo dell' animale, riverso sul selciato e contornato da una chiazza di sangue, ha reso evidente che non si è trattato di un caso di investimento stradale, escludendo quindi l’ipotesi di incidente. I residenti si sono attivati immediatamente: hanno fotografato la scena e presentato una denuncia formale alla caserma dei Carabinieri della stazione principale di Catanzaro.

Ora si attende che le telecamere di sorveglianza possano chiarire cosa realmente sia accaduto.

Dietro il fenomeno crescente del maltrattamento: tra allarme e responsabilità

Il caso non sembra isolato. In Calabria, e a Catanzaro in particolare, in passato, sono stati rinvenute delle esche avvelenate nelle aree dove i volontari si occupano di sfamare colonie feline, come raccontato da associazioni animaliste locali. Un fenomeno che viene definito quasi come “soluzione naturale” di chi non vuole presidiare o convivere con animali a cui manca una casa.

Il randagismo felino in Italia coinvolge ogni anno decine di migliaia di animali: gatti e cani abbandonati rappresentano un’emergenza sia per la tutela della loro stessa vita, sia per i problemi legati all’igiene urbana e alla sicurezza.

Nonostante le leggi nazionali e regionali impongano la sterilizzazione, l’anagrafe e la protezione degli animali in libertà, in molte zone queste normative faticano a tradursi in azioni concrete.

Denunce, vigilanza e possibili soluzioni: cosa può fare oggi Catanzaro

I residenti del quartiere catanzarese di Carmine chiedono intanto soprattutto chiarezza e interventi efficaci: dalle registrazioni video fino all’installazione di sistemi di sorveglianza urbana più presenti. Hanno inviato denunce formali ai Carabinieri, chiedendo che vengano verificate le immagini delle telecamere e che sia individuato il responsabile.

Ma è stata richiesta anche una maggiore presenza istituzionale: controlli più stringenti nelle zone sensibili, campagne pubbliche di sensibilizzazione contro il maltrattamento, e soprattutto un lavoro congiunto tra Comune, associazioni animaliste e servizi veterinari ASL per proteggere le colonie feline.