Una madre della contea di DeKalb, in Georgia, ha intentato una causa contro Roblox Corporation, accusando la popolare piattaforma di giochi online di non aver protetto il proprio figlio, di soli 9 anni, da adulti che si spacciavano per coetanei. Secondo quanto riportato dall’Atlanta Journal-Constitution, la donna in forma anonima ma identificata nei documenti legali come "Jane Doe", sostiene che il figlio sia stato adescato e indotto a inviare immagini sessualmente esplicite tramite l’app di Roblox.
Altri casi simili hanno avuto luogo negli States
La causa è stata depositata lunedì presso il tribunale statale della contea di Gwinnett e afferma che Roblox manca di misure basilari di sicurezza per proteggere i minori da comportamenti predatori. In particolare, si contesta alla piattaforma di consentire comunicazioni non controllate tra gli utenti, senza verificare in modo efficace l’età degli stessi. Jane Doe ha richiesto un processo con giuria. L’obiettivo, secondo il legale, è non solo ottenere giustizia per il figlio, ma anche spingere la società a migliorare le proprie politiche di sicurezza.
In Iowa, una famiglia ha citato in giudizio Roblox dopo che la propria figlia sarebbe stata adescata e successivamente rapita da un uomo di 37 anni conosciuto tramite l'app.
In California, una bambina di 10 anni è stata ritrovata a oltre 400 chilometri da casa dopo aver comunicato con un uomo di 27 anni sia su Roblox che Discord.
Nel 2022, un uomo della contea di Clayton, Howard Graham, è stato arrestato dopo aver presumibilmente convinto una ragazza di 13 anni del Kansas a scappare di casa per vivere con lui. Le autorità sono state allertate da un coinquilino dell’uomo, insospettito dalla presenza della giovane.
La posizione di Roblox Corporation
Roblox Corporation si è difesa citando i numerosi strumenti messi a disposizione delle famiglie per limitare il tempo di utilizzo dei videogiochi, filtrare i contenuti in base all’età, controllare la privacy e gestire la spesa all’interno del gioco.
L’azienda sostiene che i contenuti per adulti siano segnalati all’interno dell’app e che per gli utenti sotto i 13 anni sono attivi filtri rigorosi nelle chat. Tuttavia, secondo gli esperti, questi strumenti non sarebbero sufficienti a prevenire gli abusi. La denuncia presentata in Georgia sostiene che le caratteristiche stesse della piattaforma favoriscano comportamenti illegali, anche con le funzioni di “parental control” attive.
Il caso potrebbe rappresentare un punto di svolta nel dibattito sull’efficacia dei controlli nelle piattaforme digitali e, in tal senso, si inserisce anche l’Online Safety Act introdotto a fine luglio in Gran Bretagna. Non solo, la verifica dell’età in GTA Online e altri videogiochi con funzioni social sembra destinata a diventare uno standard del settore.