Un intervento dei carabinieri nel quartiere Chiaia si è concluso tragicamente con la morte di un uomo di 35 anni, deceduto durante il trasporto in ambulanza dopo essere stato colpito da una scaricare elettrica con il taser. La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta e iscritto cinque militari dell’Arma nel registro degli indagati, con l’ipotesi di eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
Secondo quanto ricostruito finora, i Carabinieri erano intervenuti lunedì scorso in via Nicola Fornelli, al centro del capoluogo campano, dopo alcune segnalazioni di residenti che avevano notato un uomo senza vestiti e in evidente stato di agitazione.
L’uomo avrebbe reagito in modo violento al tentativo dei militari di avvicinarlo. Prima del colpo di taser, sarebbero stati utilizzati altri strumenti di dissuasione, tra cui lo spray al peperoncino, ma senza esito.
Poco dopo essere stato immobilizzato, il 35enne si sarebbe sentito male. Trasportato d’urgenza in ambulanza, il trentacinquenne è morto durante il tragitto verso l’ospedale.
Disposta l'autopsia, cinque Carabinieri indagati
L’iscrizione nel registro degli indagati, precisano fonti giudiziarie, è un atto dovuto per consentire ai militari di nominare consulenti di parte e partecipare agli accertamenti. L’autopsia, disposta dal sostituto procuratore Barbara Aprea, è fissata per martedì e sarà determinante per stabilire le cause del decesso.
Gli inquirenti intendono inoltre verificare il corretto funzionamento del taser utilizzato e raccogliere tutte le testimonianze presenti sul luogo dell’intervento. Particolare attenzione sarà rivolta anche ai protocolli operativi seguiti dai militari, per accertare se siano state rispettate le linee guida previste per l’uso di dispositivi a impulsi elettrici.
L’episodio riaccende il dibattito sull’utilizzo del taser da parte delle forze dell’ordine. Negli ultimi anni, l’arma è stata introdotta in via sperimentale in diverse città italiane come strumento “non letale” per contenere soggetti violenti o in stato di alterazione. Tuttavia, alcune associazioni per i diritti civili e medici legali hanno più volte segnalato i possibili rischi, soprattutto in presenza di condizioni fisiche precarie o di abuso di sostanze.
Nel quartiere dove è avvenuto il fatto, intanto, restano sgomento e domande senza risposta. I residenti descrivono l’uomo come “fuori controllo” quella mattina, ma in molti chiedono di capire se la sua morte fosse davvero inevitabile.
L’indagine prosegue, mentre i carabinieri coinvolti hanno espresso “profondo rammarico per quanto accaduto” e piena fiducia nella magistratura.